Mattarella: la libertà di stampa, «termometro della salute di un Paese»

Nella Giornata mondiale, il presidente della Repubblica ricorda i 24 cronisti uccisi nel 2021 e i quasi 500 imprigionati. Il ministro Lamorgese (Interno): «Fondamentale per la vita democratica»

«La libertà di stampa, insieme alla libertà di essere informati, è il termometro della salute democratica di un Paese. Ce lo insegnano in questi giorni i drammatici avvenimenti della guerra in Ucraina. È compito della comunità internazionale ai vari livelli rendere effettivi questi diritti». Sono le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in occasione della Giornata mondiale della libertà di stampa e Giornata della memoria dedicata ai giornalisti uccisi da mafie e terrorismo, che si celebra oggi, 3 maggio.

Un bilancio «purtroppo drammatico», quello pagato dalla stampa nel mondo. «Sono 24 – ricorda il capo dello Stato – i cronisti uccisi nel 2021 e quasi 500 gli imprigionati. Un dato destinato a salire con la guerra di aggressione della Federazione Russa all’Ucraina, attualmente in corso. Su di essi – il monito – intensa deve essere l’attenzione dell’opinione pubblica internazionale». Per il presidente, «si tratta di un prezzo altissimo pagato da chi è chiamato a onorare con coerenza la professione: essere testimoni di verità, attraverso le parole, le immagini. Testimoni – aggiunge – che hanno talvolta pagato con la loro vita l’esposizione dei fatti, spesso scomodi per i poteri costituiti, dando voce al pluralismo vitale della società, senza il quale saremmo tutti più poveri e meno liberi. Testimoni di libertà che hanno voluto rendere effettiva quella di espressione, coscienti di come una cittadinanza consapevole, attiva, capace di confrontarsi e approfondire, passa attraverso il loro servizio», conclude Mattarella.

Intervenuta sul tema anche il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, secondo cui «tutelare la libertà di stampa è fondamentale per la nostra vita democratica. Quando viene violata a farne le spese sono non solo i giornalisti ma tutti i cittadini a cui deve essere sempre garantita una adeguata e corretta informazione», afferma. Nelle parole della titolare del Viminale, il richiamo all’«impegno comune del ministero dell’Interno e di tutte le componenti del mondo dell’informazione per contrastare efficacemente il fenomeno degli atti intimidatori nei confronti dei giornalisti, al fianco di tutti quelli che svolgono la propria attività con coraggio e determinazione in contesti ambientali estremamente difficili nei quali il loro impegno quotidiano è essenziale per far maturare una forte coscienza civile».

Ancora, Lamorgese annuncia, per il prossimo 5 maggio, una riunione del “Centro di coordinamento per le attività di monitoraggio, analisi e scambio permanente di informazioni sul fenomeno degli atti intimidatori nei confronti dei giornalisti” «appositamente dedicata all’esame del report 2021 e dei dati disponibili per il primo trimestre del 2022». L’incontro, chiarisce, sarà l’occasione per «proseguire quel confronto continuo e costante con i rappresentanti del Consiglio nazionale dell’ordine dei giornalisti e della Federazione nazionale della stampa italiana avviato dal mio insediamento e finalizzato a individuare insieme tutte le iniziative utili a prevenire e contrastare un fenomeno inaccettabile, che oggi trova terreno particolarmente fertile sui canali social. In tale contesto – sottolinea – è prezioso il lavoro svolto dall’Organismo permanente di supporto, istituito presso il Dipartimento di pubblica sicurezza, che, con i prefetti e le forze di polizia, sta svolgendo un monitoraggio strutturato sui territori e sta promuovendo, insieme ai rappresentanti locali dei giornalisti, campagne ed attività di sensibilizzazione dell’opinione pubblica sull’importanza di una informazione libera per la crescita democratica».

Riguardo ai dati, nel primo trimestre del 2022, informano dal Viminale, sono stati censiti 44 episodi, a fronte dei 63 registrati nell’analogo periodo del 2021. Il 27% delle intimidazioni è stato effettuato via web, nella maggior parte dei casi tramite social network.

3 maggio 2022