Mattarella in Zambia: «La vocazione dell’Italia, collaborare con tutti»

Il presidente della Repubblica a Lusaka. L’intervento all’Assemblea nazionale: «Crisi internazionali, pandemica, climatica, unitamente alle conseguenze della guerra scatenata dalla Federazione Russa, aprono a spinte di nuove emigrazioni». La visita alla scuola italiana

Il rischio di «un nuovo impoverimento»». Per il presidente della Repubblica Sergio Mattarella – in visita di Stato nella Repubblica dello Zambia – è anzitutto questo che rappresenta «l’emigrazione disordinata e irregolare verso Occidente di tante energie giovanili che sarebbero utili allo sviluppo del continente». Lo ha chiarito ieri, 7 luglio, intervenendo all’Assemblea nazionale, a Lusaka. «Le crisi internazionali, pandemica, climatica, unitamente alle conseguenze della guerra scatenata dalla Federazione Russa, aprono a spinte accentuate di nuove emigrazioni».

Il capo dello Stato ha ricordato le parole pronunciate dal presidente dello Zambia a Strasburgo: «Serve l’apertura di canali formali per arrestare il problema dei migranti alla fonte lavorando insieme, nella convinzione che non sia salutare respingere le persone sulle navi una volta che hanno avuto accesso nei vostri Paesi mentre è possibile evitare questo in anticipo, in modo proattivo».  Quindi ha aggiunto: «Io sottoscrivo queste parole. Le numerose distorsioni al commercio internazionale e al flusso di merci e persone hanno riportato al centro della riflessione, soprattutto a livello europeo, l’esigenza di creare partenariati più solidi con le regioni più vicine. È la conferma – ove ve ne fosse stato bisogno – del valore della cooperazione euro-africana e della comunanza di destino dei due continenti».

Mattarella ha incontrato quindi gli alunni della scuola italiana, evidenziando che il nostro Paese «ha una vocazione alla collaborazione con tutti e il fatto che questa scuola accolga ragazzi di tante nazionalità indica che la cultura e l’istruzione non hanno confini, fanno crescere tutti. Ringrazio i docenti per il loro lavoro così importante», ha concluso.

Dall’Italia, il presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII Giovanni Paolo Ramonda sottolinea che «la visita del presidente Mattarella è importante per rafforzare non solo l’amicizia tra i popoli ma anche le eccellenze sociali che l’Italia può esportare nel mondo». La Comunità fondata da don Oreste Benzi, in Zambia dal 1985, gestisce nel Paese una casa famiglia, tre case di accoglienza, 13 centri per bambini malnutriti, otto centri nutrizionali per anziani, due mense scolastiche, sette community school, una struttura di prima accoglienza e tre centri per ragazzi di strada, due scuole speciali, un centro di formazione professionale ed un centro diurno per persone disabili. «Ogni giorno raggiungiamo circa 5mila persone in questo Paese africano», continua Ramonda, segnalando in particolare «il progetto Rainbow per i bambini malnutriti e orfani dell’Aids, il Cicetekelo Youth Project che accoglie 300 bambini di strada, l’educazione speciale per i disabili, da quando sono bambini fino all’inserimento nel mondo del lavoro. Infine – conclude – ricordo le gelaterie Gigi Bontà, a oggi dieci fra Lusaka, Ndola e Kitwe, dove si può gustare un ottimo gelato italiano e dove lavorano 189 persone, molte delle quali strappate dalla strada e dalla povertà».

8 luglio 2022