Mattarella: «Il tempo della responsabilità non è ancora concluso»

Il capo dello Stato alla 38ª assemblea Anci. «Dobbiamo sconfiggere il Covid, non attaccare gli strumenti che lo combattono. Inammissibili vandalismo e violenza»

È anzitutto un omaggio al «grande lavoro» fatto nell’affrontare la pandemia di coronavirus l’intervento del presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla 38ª assemblea dell’Associazione nazionale dei Comuni italiani (Anci), che si è aperta ieri, 9 novembre, a Parma. «Abbiamo dato dimostrazione di saggezza e di volontà di ripresa. È stato fatto un grande lavoro. Occorre adesso prevenire e contrastare le ulteriori, pericolose insidie, che provengono dai nuovi contagi. Il tempo della responsabilità non è ancora concluso», ha affermato il capo dello Stato.

Nelle parole di Mattarella anche il «ricordo» e la «riconoscenza» verso «gli amministratori locali che hanno perduto la vita a fianco dei loro concittadini a causa del virus. Soprattutto grazie ai vaccini – ha continuato -, e grazie al senso di responsabilità e al rispetto degli altri e delle regole manifestati dalla quasi totalità dei nostri concittadini, siamo riusciti a superare il tornante più impervio, abbiamo riconquistato importanti spazi di normalità, di libertà e siamo incamminati su un percorso nuovo dove si può tornare a progettare, a costruire, a operare per un futuro migliore anche rispetto a quello che si presentava prima della comparsa della pandemia».

In questo percorso, «le forme legittime di dissenso non possono mai sopraffare il dovere civico di proteggere i più deboli: dobbiamo sconfiggere il virus – ha ribadito il capo dello Stato -, non attaccare gli strumenti che lo contrastano e lo combattono. E in ogni caso atti di vandalismo e di violenza sono gravi e inammissibili e suscitano qualche preoccupazione, sembrando, talvolta, raffigurarsi come tasselli, più o meno consapevoli, di una intenzione che pone in discussione le basi stesse della nostra convivenza». Non solo. «Il ruolo delicato e centrale di sindaci e amministratori di ogni Regione – ancora le parole del presidente – attira purtroppo, talvolta, minacce che, con preoccupante frequenza, provengono da ambienti malavitosi e da violenti. Queste minacce a chi con impegno serve la propria comunità costituiscono un’aggressione alla nostra democrazia e vanno severamente contrastate».

Da ultimo, il riferimento alle manifestazioni – «non sempre autorizzate» – delle ultime settimane, che «hanno tentato di far passare come libera manifestazione del pensiero l’attacco recato, in alcune delle nostre città, al libero svolgersi delle attività. Accanto alle criticità per l’ordine pubblico, sovente con l’ostentata rinuncia a dispositivi di protezione personale e alle norme di cautela anticovid – la constatazione -, hanno provocato un pericoloso incremento dei contagi».

10 novembre 2021