Mattarella: il coraggio di portare aiuto, «potente azione di pace»

Il messaggio del capo dello Stato nella Giornata mondiale dedicata a Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, nel tempo della pandemia. «La nostra coesione le capacità degli operatori sanitari ci hanno consentito di progettare la ripartenza». La preghiera del Papa

Nella Giornata mondiale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa, che si celebra oggi, 8 maggio, «mentre l’umanità intera si ritrova a contrastare una pandemia insidiosa, che lascia una scia di affanni e sofferenze non soltanto tra i malati ma in ogni settore della società», arriva l’omaggio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Un messaggio indirizzato al presidente nazionale della Croce Rossa italiana Francesco Rocca, in cui il capo dello Stato evidenzia come «proprio queste circostanze mostrano ancor di più il valore di un movimento internazionale che grazie alla professionalità degli operatori e al generoso impegno dei suoi volontari reca alla comunità civile un contributo prezioso fatto di assistenza nella malattia, di aiuto concreto di fronte ai bisogni, di sostegno quando la paura e l’insicurezza rischiano di lasciare un segno profondo nella vita delle persone».

Nelle parole del presidente della Repubblica, «il coraggio di portare aiuto è divenuto potente azione di pace». Di qui il «forte senso di gratitudine per la Croce Rossa italiana. Per ciò che ha fatto negli anni e per ciò che continua a fare. Per i valori e la cultura che testimonia: la gratuità del dono di sé, del proprio tempo, delle proprie competenze è un motore di solidarietà che arricchisce la vita dell’intera comunità». L’Italia, riflette ancora Mattarella, «sta affrontando con energia e responsabilità l’attuale, difficile prova. Il virus ha spezzato tante vite e impresso nella nostra memoria immagini che non dimenticheremo – osserva -. Ma la coesione di cui siamo stati capaci, la capacità dei medici e degli operatori sanitari, la dedizione di chi ha svolto servizi essenziali ci ha consentito di superare i passaggi più critici e di progettare ora una ripartenza». Per il Capo dello Stato, «l’insegnamento che continua a offrirci il volontariato è una fonte irrinunciabile di umanità che ci aiuterà ad aprire una nuova stagione di sviluppo civile, economico, sociale».

Anche Papa Francesco nella Messa di questa mattina a Santa Marta ha rivolto ai volontari gli auguri per questa ricorrenza. «Preghiamo per le persone che lavorano in queste benemerite istituzioni: che il Signore benedica il loro lavoro che fa tanto bene», le parole del pontefice. E per festeggiare la Giornata, il presidente Cri Francesco Rocca oggi sarà a Codogno, Alzano e Cremona, per ricordare da qui il giorno in cui 192 anni fa nacque il fondatore Henry Dunant. «Credo che l’8 maggio, quest’anno, abbia un valore particolare – afferma nel videomessaggio diffuso per l’occasione -. Tutti coloro che hanno prestato servizio hanno avuto modo di toccare la devastazione, il dolore, la solitudine, la fragilità dell’essere umano». E ancora: «Credo che in ogni sguardo, in ogni azione, in ogni gesto, in ogni incontro, che stiamo avendo in questo periodo, sia condensata l’essenza di questo 8 maggio».

Rocca chiarisce che non è questo il tempo delle feste e delle celebrazioni, ma sicuramente questo è il tempo per «riflettere sull’importanza dei nostri valori». Di qui la scelta di essere a Codogno, «assieme ai volontari che per primi hanno sperimentato questa difficoltà, questa sfida del Covid-19, l’hanno accettata e saputa affrontare a testa alta, senza retrocedere di un millimetro, servendo la loro comunità. Di lì a poco tutta Italia ha seguito lo stesso esempio, ma mi sembrava simbolico essere insieme a loro e con loro avere questo momento di riflessione».

8 maggio 2020