Mattarella: Falcone e Borsellino «luce nelle tenebre»

L’omaggio del capo dello Stato nel videomessaggio ai giovani a 28 anni dalla strage di Capaci. «Il loro esempio è sopravvissuto»

 «La mafia si è sempre nutrita di complicità e di paura, prosperando nell’ombra. Le figure di Falcone e Borsellino, come di tanti altri servitori dello Stato caduti nella lotta al crimine organizzato, hanno fatto crescere nella società il senso del dovere e dell’impegno per contrastare la mafia e per far luce sulle sue tenebre, infondendo coraggio, suscitando rigetto e indignazione, provocando volontà di giustizia e di legalità». È l’omaggio del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ai due magistrati uccisi dalla mafia nel videomessaggio ai giovani delle scuole coinvolti nel progetto “La nave della legalità”, nel 28° anniversario della strage di Capaci, sabato 23 maggio. Un giorno senza manifestazioni o eventi, a causa dell’emergenza sanitaria, ma in cui il capo dello Stato non ha voluto far mancare la sua voce. E in cui anche tanti cittadini hanno voluto ricordare Falcone e Borsellino con lenzuola appese ai balconi nell’orario della strage che scosse l’Italia ventotto anni fa. A Palermo, tuttavia, molte persone si sono recate presso l’albero dedicato a Falcone per un omaggio.

«I due attentati di quel 1992 – ha ricordato il Capo dello Stato – segnarono il punto più alto della sfida della mafia nei confronti dello Stato e colpirono magistrati di grande prestigio e professionalità che, con coraggio e con determinazione, le avevano inferto durissimi colpi, svelandone organizzazione, legami, attività illecite. I mafiosi, nel progettare l’assassinio dei due magistrati, non avevano previsto un aspetto decisivo: quel che avrebbe provocato nella società», ha proseguito Mattarella, sottolineando come nella loro mentalità criminale, non avevano previsto che l’insegnamento di Falcone e di Borsellino, il loro esempio, i valori da loro manifestati, sarebbero sopravvissuti, rafforzandosi, oltre la loro morte: diffondendosi, trasmettendo aspirazione di libertà dal crimine, radicandosi nella coscienza e nell’affetto delle tante persone oneste».

Un pensiero è andato ai giovani, protagonisti ogni anno di un grande evento per la legalità. «I giovani sono stati tra i primi a comprendere il senso del sacrificio di Falcone e di Borsellino, e ne sono divenuti i depositari, in qualche modo anche gli eredi. Dal 1992, anno dopo anno, nuove generazioni di giovani – ha affermato Mattarella – si avvicinano a queste figure esemplari e si appassionano alla loro opera e alla dedizione alla giustizia che hanno manifestato».

Il Capo dello Stato ha inviato un saluto caloroso a tutti i giovani delle scuole coinvolti nel progetto che ricorda Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. E, con loro, Francesca Morvillo e gli agenti Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Rocco Dicillo, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi, Antonio Montinaro, Vito Schifani e Claudio Traina.
«Cari ragazzi, il significato della vostra partecipazione, in questa giornata, è il passaggio a voi del loro testimone. Siate fieri del loro esempio e ricordatelo sempre».

25 maggio 2020