Maternità surrogata: una «schiavitù» antica per le donne

Per Maria Grazia Colombo, Forum delle Associazioni familiari, l’utero in affitto «non è un traguardo di progresso civile. I bambini non sono merce»

Per Maria Grazia Colombo, Forum delle Associazioni familiari, l’utero in affitto «non è un traguardo di progresso civile. I bambini non sono merce» 

«L’utero in affitto non è un diritto o un traguardo di progresso civile». Sono state le donne della politica, della cultura e della società civile a dirlo nel corso di una conferenza stampa al Senato, organizzata dal Forum delle associazioni familiari. «Siamo convinti – ha detto la vicepresidente del Forum, Maria Grazia Colombo – che la maternità surrogata cancelli il lungo cammino di battaglie per la dignità della donna e riporti le donne in difficoltà economica ad una schiavitù che avevano dimenticato. I bambini non sono merce».

«Guardiamo con speranza – ha proseguito Colombo durante l’incontro che ha affrontato alcuni temi del ddl Cirinnà – all’assise per l’abolizione universale della maternità surrogata, in programma il 2 febbraio a Parigi. Oggi le donne italiane hanno voluto lanciare un appello che travalica il nostro Paese e che si unisce alle altre voci che, Oltralpe, si apprestano a riaffermare la piena dignità della donna mentre in Italia ci si appresta a legiferare in senso contrario».

Per Emanuele Giacobbe, docente di diritto, la maternità surrogata è «un contratto» che può comportare «una materia sottratta alla disponibilità delle parti. La madre, infatti, non può che essere quella che partorisce». «In uno Stato di diritto, come può lo stesso Stato ledere i diritti di una persona?», si è chiesta Giacobbe a proposito del «mercimonio» della maternità surrogata: «Di mamma c’è n’è e ce ne dovrebbe essere una sola».

«Per la gente l’aberrante pratica dell’utero in affitto non è una priorità». Lo ha detto Lidia Borzì, presidente delle Acli di Roma. «L’utero in affitto è un accanimento abominevole, che riguarda le coppie sia etero sia omosessuali. È una pratica che produce sfruttamento e povertà, è una forma di tratta di esseri umani che è peggio ancora della prostituzione». Più che «salire sul ring» per questioni come queste, la proposta delle Acli, «si dovrebbero al contrario aiutare le famiglie italiane a fare più figli, per invertire il trend negativo della natalità, che ci vede ultimi in Europa».

 

29 gennaio 2016