“Matamoros banks”, Springsteen e quella foto del Rio Grande

Nella canzone del 2005 una storia simile alla tragedia del padre e della figlia annegati al confine tra Messico e Texas

«Il Santo Padre ha visto, con immensa tristezza, l’immagine del papà e della sua bambina morti annegati nel Rio Grande mentre cercavano di passare il confine tra Messico e Stati Uniti. È profondamente addolorato per la loro morte, prega per loro e per tutti i migranti che hanno perso la vita cercando di sfuggire alla guerra e alla miseria». Così il portavoce vaticano ha riferito il dolore del Papa per l’annegamento di Óscar Alberto Martínez Ramírez e della figlioletta Valeria di 23 mesi. La tragedia avvenuta nel Rio Grande impressa nella fotografia che ha fatto il giro del mondo e che vedete qui sotto. L’immagine di quei due corpi scuote. Ma quante morti così ci dovranno ancora essere prima che l’Occidente si assuma le sue responsabilità? E quanti corpi ignorati, dimenticati perché non ritratti da nessuna fotografia?

La giovane vedova ha ricevuto subito ospitalità nella Casa del migrante della diocesi di Matamoros. È successo lì, sulle rive di Matamoros, città messicana lungo la sponda destra del Rio Grande al confine con gli Stati Uniti. Quella frontiera nord sulla quale, dopo l’accordo con gli Stati Uniti, il Messico aveva appena assicurato l’invio di altri 15mila uomini oltre ai 6.5000 inviati “a tutela” della frontiera meridionale.

E proprio così, “Matamoros banks” (“sulle rive di Matamoros”, appunto), si intitola la canzone scritta da Bruce Springsteen e inserita nell’album “Devils and dust”, del 2005. Una storia simile a quella di Oscar e della piccola Valeria. «Ogni anno – disse Springsteen spiegando la scelta di scrivere questo brano – molti muoiono attraversando deserti, montagne e fiumi nei pressi del nostro confine meridionale mentre sono in cerca di una vita migliore». E la storia è raccontata con un approccio originale. «In questa canzone seguo un viaggio a ritroso, quello di un corpo sul fondo del fiume, un cadavere che era stato un uomo in cammino nel deserto verso le rive del Rio Grande».

Per due giorni il fiume ti tiene giù / poi sali alla luce senza un suono / passi i luoghi di villeggiatura e vuoti / scali di smistamento / le tartarughe mangiano la pelle dai tuoi occhi / così giacciono aperti alle stelle / Dai via i tuoi vestiti / alla corrente e alle rocce del fiume / finché ogni traccia / di chi tu fossi mai stato è persa / e le cose terrene fanno la loro richiesta / che le cose del cielo possano fare lo stesso / Addio, mia cara, per il tuo amore ringrazio Dio / incontrami sulle rive di Matamoros». Un testo che tocca le corde della poesia, dove morte e amore si incontrano, nella gratitudine che si leva al cielo.

Su fiumi di pietra e antichi letti di oceano / cammino su sandali di corda e pneumatici / le mie tasche piene di polvere la mia bocca sazia di fresca pietra la luna pallida apre la terra fino alle sue ossa / Desidero fortemente, mia cara i tuoi baci, il tuo dolce amore / per il tuo dolce amore ringrazio Dio / desidero il tocco dei tuoi amorosi polpastrelli / incontrami sulle rive di Matamoros / Il tuo dolce ricordo arriva sul vento della sera / Dormo e sogno di stringerti / nelle mie braccia di nuovo / le luci di Brownsville, oltre il brillare del fiume / Un grido risuona e nel melmoso fiume rosso mi immergo».

2 luglio 2019