Marocco, 250 studiosi islamici firmano la Dichiarazione di Marrakech

A 1.400 anni dalla Carta di Medina, il documento chiede lo sviluppo di una giurisprudenza sul concetto di cittadinanza inclusiva di tutti i gruppi

A 1.400 anni dalla Carta di Medina, il documento chiede lo sviluppo di una giurisprudenza sul concetto di cittadinanza inclusiva di tutti i gruppi

Sviluppare una giurisprudenza islamica sul concetto di cittadinanza che sia inclusiva di tutti i gruppi. È quanto chiedono i 250 studiosi islamici riuniti a Marrakech mercoledì 27 gennaio, su invito del ministero della Promozione e degli Affari islamici del Regno del Marocco e del Forum per la Promozione della Pace nelle società islamiche, con sede negli Emirati Arabi Uniti.

Ne dà notizia l’Agenzia Fides, evidenziando che «la Dichiarazione di Marrakech riprende la Carta di Medina, della quale quest’anno ricorrono i 1.400 anni della stipulazione»: una sorta di «contratto costituzionale tra il Profeta Muhammad e il popolo di Medina che garantiva la libertà religiosa per tutti, indipendentemente dalla fede». Nel documento, oltre a chiedere agli studiosi e agli intellettuali islamici di sviluppare il concetto di cittadinanza nella giurisprudenza islamica, si lancia un appello alle istituzioni educative per «una coraggiosa revisione dei programmi educativi, per eliminare ogni argomento che istiga all’aggressione e all’estremismo, portando alla guerra e al caos»; e ai politici perché «stabiliscano un contratto costituzionale tra i cittadini».

Ancora, gli studiosi riuniti a Marrakech chiedono ai diversi gruppi religiosi di ricordarsi che per secoli hanno condiviso la stessa terra, vivendo insieme, e di respingere ogni forma di denigrazione dell’altro. La conclusione della Dichiarazione: «È inconcepibile usare la religione per colpire i diritti delle minoranze religiose in Paesi musulmani».

All’incontro, informa Fides, erano presenti cinquanta leader di altre religioni che hanno espresso il loro ringraziamento per la Dichiarazione.

28 gennaio 2016