Marmolada: rintracciati 8 dispersi

Ancora 5 le persone da cercare. Disposta intanto la chiusura totale del massiccio. Il presidente Mattarella: «Simbolo del cambiamento climatico non governato». Garavaglia (Turismo): «La sostenibilità non è una moda ma una necessità»

Secondo fonti della Procura, è sceso a 5 il numero di dispersi nel disastro della Marmolada, verificatosi domenica 3 luglio. Dopo i 4 stranieri rintracciati questa mattina infatti, le autorità che coordinano i soccorsi sono riuscite a contattare altre tre persone inserite in un primo momento nell’elenco dei dispersi. Stanno bene, ma ancora non ne è stata comunicata la nazionalità. Il bilancio provvisorio: 7 corpi recuperati, di cui 4 riconosciuti, 2 in fase di riconoscimento e uno che resta sconosciuto; 8 i feriti, di cui uno già dimesso. Gli inquirenti intanto continuano ad ascoltare diversi testimoni, per cercare di capire quante persone si trovassero sul ghiacciaio al momento del crollo del seracco.

Per garantire ai soccorritori la sicurezza di cui hanno bisogno – e per allontanare i curiosi dall’area del disastro – il sindaco di Canazei Giovanni Bernard ha disposto la chiusura totale del massiccio, con un’ordinanza che ha al momento una durata indefinita. Intervenendo a margine della riunione di coordinamento sui soccorsi a Canazei, il capo del Soccorso alpino nazionale Maurizio Dellantonio ha spiegato che «rimane ancora il rischio di distacco della parte di seracco rimasta ancora pericolante sulla montagna. Tutte le attività che facciamo tengono in considerazione questo aspetto. Non è così banale. La parte rimanente – ha aggiunto – è stata più volte visionata dagli esperti nivologici e glaciologici della Provincia, che sono molto preoccupati per le fratture che si sono create a monte della parte che è rimasta. Per cui noi abbiamo il dovere di garantire la sicurezza di tutti». Nel frattempo, ha rimarcato Dellantonio, «abbiamo già fatto un calcolo per un nuovo distacco: cioè quanti secondi ci metterebbe ad arrivare in una zona che noi riteniamo primaria e le cifre sono basse. Si parla di un paio di decine di secondi nella zona più alta. Questo – ha concluso – ci impone di attenzionare con molta cura questa problematica».

Sul disastro è intervenuto, dal palazzo presidenziale di Maputo, anche il presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella. «Abbiamo parlato della tragedia della Marmolada come elemento simbolico di quello che il cambio climatico non governato sta producendo nel mondo – ha affermato riferendosi ai colloqui in corso nella visita di Stato in Mozambico -. È necessaria la piena collaborazione di tutti – ha evidenziato il capo dello Stato -. Ci sono Paesi che non si impegnano. Occorre richiamare tutti ad assumere impegni ulteriori». Sulla stessa linea il ministro del Turismo Massimo Garavaglia: «La sostenibilità non è una moda ma una necessità – ha affermato a margine di un incontro sul turismo culturale ad Ascoli Piceno -. È chiaro che con queste temperature ci vuole un livello di prudenza superiore», ha aggiunto. L’importanza della sostenibilità «ce l’hanno insegnata anche i giovani nel primo congresso mondiale del Turismo giovanile, organizzato con l’Onu a Sorrento – ancora le parole di Garavaglia -: per la generazione Z, nata dopo il 1997, 2 miliardi nel mondo, la sostenibilità è una delle cose più importanti per scegliere la destinazione turistica».

5 luglio 2022