Marino al lavoro sulla pedonalizzazione dei Fori

L’ultimo «sogno», come l’aveva definito, prima di lasciare il Campidoglio: lo stop alla viabilità anche per bus e taxi. La prima chiusura il 3 agosto 2013

È stato il primo atto che ha compiuto dopo l’insediamento, nel giugno 2013: la chiusura di via dei Fori Imperiali alle auto private, il 3 agosto dello stesso anno. «Oggi è l’inizio di un sogno», aveva detto allora, annunciando una promessa: «Sarà il parco archeologico più grande del mondo». Ora, formalizzate le dimissioni, prima che trascorrano i 20 giorni al termine dei quali decadrà a tutti gli effetti dalla carica di primo cittadino della Capitale, il sindaco Ignazio Marino pare determinato a chiudere il cerchio, vietando la viabilità attorno al Colosseo anche a bus e taxi.

Il nuovo provvedimento, che potrebbe essere contenuto in una delibera di giunta e quindi non passare dal voto dell’aula, dovrà essere licenziato entro il 2 novembre, giorno in cui le dimissioni diventeranno effettive e inzierà per Roma il periodo di commissariamento che porterà poi al voto, presumibilmente nella primavera del 2016. L’obiettivo è di vedere completato il progetto della «passeggiata nella storia», come Marino ha definito i Fori Imperiali, entro l’inizio del Giubileo della Misericordia, l’8 dicembre. Lasciando ai soli pedoni lo spettacolo dei Fori, visto che anche il tram ipotizzato dallo stesso Marino sembra un progetto accantonato, dopo la bocciatura della Commissione Fori.

Attualmente la via che attraversa la zona storica del centro ha la prima parte, da piazza Venezia a largo Corrado Ricci, chiusa al traffico privato ma non a taxi e bus, mentre da largo Corrado Ricci al Colosseo è accessibile solo ai mezzi pubblici. Per la pedonalizzazione itnegrale, riferiscono dal Campidoglio, resta da superare il più difficile degli ostacoli: la riorganizzazione del trasporto pubblico.

15 ottobre 2015