Marcia delle Donne e degli Uomini scalzi, l’adesione del centro Baobab

La manifestazione l’11 settembre: tappa alla Stazione Tiburtina e ritorno a via Cupa. Tra le richieste, un vero sistema unico di asilo in Europa

La struttura di via Cupa prenderà parte alla manfestazione dell’11 settembre: tappa alla Stazione Tiburtina e ritorno. Tra le richieste, un vero sistema unico di asilo in Europa

L’appuntamento è per venerdì 11 settembre: in occasione della Mostra internazionale di arte cinematografica di Venezia, prenderà corpo in diverse sedi la Marcia delle Donne e degli Uomini scalzi. Iniziativa che a Roma muoverà dal centro Baobab fino alla Stazione Tiburtina, per poi fare ritorno al centro. L’annuncio è arrivato direttamente dal coordinamento dei volontari impegnato negli ultimi mesi in un’accoglienza straordinaria ai migranti in transito presso la struttura di via Cupa.

«Da maggio 2015, con oltre 26mila migranti in transito e una straordinaria esperienza di solidarietà diffusa – si legge in un comunicato -, via Cupa è divenuta il luogo-simbolo dell’accoglienza alle migranti e ai migranti nella Capitale e teatro di una delle più vaste mobilitazioni spontanee della società civile romana degli ultimi anni». Proprio per questo motivo «ci candidiamo ad ospitare la “Marcia delle Donne e degli Uomini scalzi” di Roma, invitando tutti i cittadini, le associazioni e i movimenti della società civile ad aderire a una grande manifestazione pacifica che, insieme alle migranti e ai migranti ospiti del Centro, raggiungerà la Stazione Tiburtina, luogo effettivo e simbolico del viaggio del migrante».

Quattro i punti dell’appello lanciato dalla Marcia: certezza di corridoi umanitari sicuri per vittime di guerre, catastrofi e dittature; accoglienza degna e rispettosa per tutti; chiusura e smantellamento di tutti i luoghi di concentrazione e detenzione dei migranti; la creazione di un vero sistema unico di asilo in Europa superando il regolamento di Dublino.«Perché la storia appartenga alle donne e agli uomini scalzi e al nostro camminare insieme». Il coordinamento dei volontari e delle volontarie sarà presente con una propria delegazione anche a Venezia, in rappresentanza di un movimento spontaneo, quello appunto di via Cupa, che «sta dando forma a un nuovo modello di accoglienza, che è al contempo una risposta all’emergenza e l’affermazione pacifica di urgenti istanze politiche».

8 settembre 2015