Manuela, uccisa dall’ex compagno. Il vicegerente Reina: «È ora di dire basta»

Si è consumato su via Portuense il 20° femminicidio in Italia dall’inizio dell’anno. Ad aprire il fuoco con un fucile, l’ex compagno. I due avevano un figlio di 9 anni. Il sindaco Gualtieri: «Roma si stringe al dolore della sua famiglia e abbraccia con amore suo figlio»

«La Chiesa di Roma non si stanca di denunciare ogni forma di violenza e di far sentire la propria voce affinché ogni vita umana sia rispettata nella sua dignità». Sono le parole del vicegerente Baldo Reina all’indomani dell’assassinio di Manuela Petrangeli, uccisa ieri pomeriggio, 4 luglio, in strada, a via Portuense, dall’ex compagno. I due, separati da 3 anni, avevano un figlio di 9 anni. La donna, 50 anni, fisioterapista nella casa di cura Villa Sandra – poco lontano dal luogo dell’omicidio -, è la 20ª vittima di femminicidio in Italia dall’inizio dell’anno. L’uomo, Gianluca Molinaro, 52 anni, si è costituito ai Carabinieri.

Nelle parole del vescovo, la «vicinanza alla famiglia» di Manuela, insieme alla preghiera «affinché chi concepisce il male si fermi e apra il cuore a Dio». Per il presule, «è urgente che chi ha responsabilità civili ed educative nella nostra città si incontri per un’azione educativa congiunta che superi le barriere ideologiche, politiche e religiose». L’obiettivo: «Guardare alla vita umana e interrogarsi su questa sterminata strage alla quale – assicura – non faremo mai l’abitudine. È arrivata l’ora di dire basta – afferma – e adoperarsi per promuovere la cultura del bene comune».

Sulla stessa linea la reazione del sindaco di Roma Roberto Gualtieri. «Il brutale assassinio di Manuela Petrangeli sconvolge tutti – scrive in una nota -. Roma si stringe al dolore della sua famiglia e abbraccia con amore suo figlio». Si tratta, evidenzia il primo cittadino, dell’«ennesimo intollerabile femminicidio che avviene nel nostro Paese, al quale le istituzioni devono reagire in maniera compatta, a partire dall’educazione al rispetto, al dialogo e alla parità di genere. Gli episodi di violenza nei confronti delle donne e i femminicidi – è la riflessione di Gualtieri – non sono solo gesti isolati compiuti da folli, ma anche atti barbari figli di un fenomeno culturale da combattere senza quartiere con educazione e cultura per far accettare l’indipendenza e la libertà delle donne».

5 luglio 2024