Manovra, «persiste la debolezza del ciclo economico»

A spiegarlo nel corso dell’audizione parlamentare sulla Nota di aggiornamento del Def 2019 è il presidente Istat Gian Carlo Blangiardo

Le prospettive dell’Italia per i prossimi mesi «sembrano orientate a una sostanziale persistenza dell’attuale fase di debolezza del ciclo economico». Lo ha spiegato questa mattina, 8 ottobre, il presidente Istat Gian Carlo Blangiardo, nel corso dell’audizione parlamentare sulla Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2019. Per questo, ha detto, «l’obiettivo di crescita programmatica fissato dal governo per il 2019 (+0,1%), pari al tasso di variazione acquisito nel secondo trimestre, appare coerente con tale scenario, in assenza di perturbazioni derivanti da una significativa involuzione dello scenario internazionale».

Per Blangiardo, «l’imminente introduzione di nuovi dazi all’importazione negli Stati Uniti impatta in modo significativo su un numero limitato di prodotti di eccellenza della nostra filiera agro-alimentare. Nel complesso – è la sua analisi -, il valore economico di questi prodotti ammonta nel 2018 a circa 400 milioni di euro, che incidono per meno dell’1% sull’export nazionale verso gli Usa, rappresentando quasi il 10% del valore economico delle vendite di prodotti alimentari italiani negli Usa».

Nella relazione di Blangiardo anche il tema dell’evasione. Le stime della “Relazione sull’Economia non osservata e sull’evasione fiscale e contributiva”, coerenti con quelle calcolate dall’Istat, ha spiegato, «mostrano la persistenza di livelli elevati di evasione fiscale e contributiva, aspetti critici per il rafforzamento della capacità competitiva e di crescita del nostro Paese e per l’efficacia e l’equità delle politiche pubbliche». Blangiardo ha poi sottolineato come, «pur in una fase di debolezza dell’economia, gli indicatori del mercato del lavoro dal lato dell’offerta hanno mantenuto un’intonazione positiva. Secondo la rilevazione sulle forze di lavoro, nel secondo trimestre del 2019 il numero di persone occupate è cresciuto in termini congiunturali di 130mila unità (+0,6%) e il tasso di occupazione è salito di 0,3 punti (59,1%)».

Secondo il presidente Istat, «le maggiori vulnerabilità presenti sul mercato del lavoro italiano sembrano riguardare prevalentemente le donne, i giovani e il Mezzogiorno». Dall’Istat però arriva anche la conferma di «una crescente attenzione del sistema produttivo ai temi della sostenibilità. Comportamenti aziendali orientati a una maggiore sostenibilità sociale e ambientale – le parole di Blangiardo – sono compatibili col raggiungimento di elevati livelli di performance economica a livello sistemico. I risultati, sebbene circoscritti alle imprese con dotazioni di capitale umano e fisico elevate, mostrano la presenza di un premio per la sostenibilità in termini di produttività del lavoro per le imprese più orientate alla sostenibilità che può arrivare anche al 15%».

8 ottobre 2019