Mani Tese cerca volontari per la campagna natalizia

“Molto più di un pacchetto regalo!” è lo slogan dell’iniziativa, in collaborazione con LaFeltrinelli, per l’educazione dei bambini in Benin e Guinea-Bissau

C’è anche Roma tra le 50 città nelle quali Mani Tesa cerca in tutto 5mila volontari per la sua campagna natalizia, in collaborazione con LaFeltrinelli. “Molto più di un pacchetto regalo!”: questo lo slogan che accompagnerà l’iniziativa, alla sua XIII edizione, in oltre 90 librerie. I fondi raccolti sensibilizzando i clienti mentre si impacchettano i loro acquisti nel periodo pre natalizio – dal 1° al 24 dicembre – andranno a sostegno dell’educazione delle bambine in Benin, delle ragazze vittime di violenza di genere e di matrimoni forzati e precoci e dei ragazzi privi di sbocchi lavorativi in Guinea-Bissau, dove l’analfabetismo colpisce circa la metà della popolazione.

Nel dettaglio, sono tre i progetti di cooperazione allo sviluppo che l’organizzazione vuole supportare. Il progetto “Scuola, diritti e agroecologia per le bambine e le donne”, in Benin, intende favorire l’istruzione delle bambine attraverso la formazione e la sensibilizzazione sull’importanza della loro educazione. “Libere dalla violenze: diritti ed emancipazione per donne e bambine in Guinea-Bissau” invece prevede il sostegno a una casa rifugio, grazie alla quale le ragazzine vittime di matrimonio forzato e precoce possono sfuggire a questo destino e trovare un luogo sicuro che fornisca protezione e un’educazione. “Ripartire dai giovani” infine, sempre in Guinea-Bissau, offre ai ragazzi una formazione sia scolastica che extrascolastica attraverso borse di studio, corsi e tirocini professionalizzanti in ambito imprenditoriale e informatico per favorire la creazione di nuovi sbocchi lavorativi.

«Studiare per poter contare», sintetizzano da Mani Tese, ma anche «studiare per difendersi» e «per realizzare i propri sogni». Basti pensare che in Benin il tasso di analfabetismo tra le donne si attesta intorno al 73%. Tra le cause, spiegano dall’organizzazione, c’è senz’altro l’esodo rurale massiccio delle popolazioni verso la Nigeria – fenomeno che comprende anche il traffico di minori -, ma anche il persistere di retaggi culturali che spingono i genitori a impiegare le ragazze nei lavori di casa e i ragazzi come forza lavoro nei campi. La Guinea-Bissau invece è uno dei sei Stati dove si registra il maggior numero di matrimoni precoci di tutta l’Africa (fonte Unicef). Si stima che la percentuale delle donne sposate minori di 18 anni sia infatti del 27%.  (Rapporto Save The Children 2017). Molte le ragazze che, a causa del matrimonio precoce e della gravidanza, non terminano la scuola. Per eliminare i matrimoni delle bambine entro il 2030 il Paese dovrebbe raggiungere un tasso di riduzione annuale del 19%. Oggi raggiunge solamente il 3.9% (fonte Unicef). Sempre in Guinea-Bissau è analfabeta oltre il 40% degli over 15; 51 su 100 i minori costretti a lavorare, secondo il rapporto di Save the Children; molti i ragazzi e le ragazze che vivono in condizioni precarie e privi di opportunità lavorative all’interno del proprio territorio.

Per partecipare alla campagna come volontari è sufficiente avere 16 anni compiuti e almeno 4 ore di tempo da dedicare all’attività di volontariato. L’elenco dei punti vendita interessati e il format da riempire sono disponibili online.

31 ottobre 2019