Manfredonia (Acli): servono «scelte lungimiranti»

Il lavoro in un campo profughi in Bosnia o il viaggio in Ucraina subito dopo lo scoppio della guerra: due delle esperienze raccontate nel libro del presidente dell’associazione presentato a Roma

Cambiare prospettiva. Abbandonare la visione egocentrica e aprire lo sguardo all’altro, al mondo circostante. Perché è solo dall’incontro e dal dialogo che germogliano semi di speranza per costruire un futuro migliore. È l’insegnamento che si coglie dal libro “L’armonia degli sguardi” di Emiliano Manfredonia, presidente nazionale delle Acli, edito da San Paolo. Il volume, presentato ieri sera, 27 giugno, nel complesso monumentale di San Salvatore in Lauro, è «un antidoto alla paura di chi è diverso da noi», ha affermato Marco Tarquinio, già direttore di Avvenire, eletto europarlamentare come indipendente nelle liste del Pd.

Manfredonia offre al lettore un viaggio introspettivo tra le principali sfide del mondo contemporaneo, dalla crisi economica ai conflitti che dilaniano diverse regioni del mondo. A questo proposito Tarquinio ha osservato che «in questo tempo bisogna avere il coraggio della bandiera bianca, non è una resa ma è togliere le insegne della battaglia. Significa affermare che si è pronti a dialogare e a trattare. Bisogna avere il coraggio di dire che un altro mondo è possibile». Il giornalista, ribadendo che la violenza non è mai la soluzione, ha definito «impressionante» l’atteggiamento della «stampa italiana secondo la quale la guerra è l’unica opzione per sconfiggere il male. Chi afferma che le armi servono a fermare i conflitti dice una menzogna – ha chiosato -. Le armi alimentano le guerre».

Nel testo, la cui prefazione è stata curata da padre Giacomo Costa, assistente spirituale delle Acli, il presidente Manfredonia condivide esperienze personali, come il lavoro in un campo profughi in Bosnia o il viaggio in Ucraina subito dopo lo scoppio della guerra. Durante l’incontro, organizzato dalle Acli di Roma, ha invece parlato del suo viaggio in Terra Santa pochi giorni fa, un luogo dove «si scambia la giustizia per oppressione e dove la vita assume un valore diverso a seconda di chi la vive. Un futuro che si può immaginare anche qui da noi se non si costruisce una democrazia dal basso, forte, con scelte lungimiranti».

Moderata dal direttore dell’agenzia Dire Nico Perrone, la serata è stata introdotta da Lidia Borzì, presidente delle Acli di Roma. “L’armonia degli sguardi” è un libro che «parte dalle Acli e torna alle Acli – ha detto -. Un testo nel quale c’è un noi collettivo, il noi “di parte” nel senso che siamo dalla parte degli ultimi e dei più fragili. Dalle pagine del volume emerge l’impegno dell’associazione verso la cura, la democrazia e la pace». Per Maria Grazia Fasoli, docente alla Pontificia Facoltà Teologica “Marianum”, dal libro «emerge la pienezza di chi si sente investito di una missione, interpellato e reso partecipe spinto dal dono della fede e della speranza».

Nel suo saluto il parroco di San Salvatore in Lauro, monsignor Pietro Bongiovanni, ha ricordato che la chiesa a due passi da piazza Navona «è chiesa giubilare. Vorremmo che diventi anche un propulsore di sensibilità – ha rimarcato -, promuovendo l’altruismo e l’impegno sociale che sono i tratti distintivi delle Acli». Alcuni brani del libro sono stati letti dall’attore e regista Paolo Mellucci, dirigente Acli.

28 giugno 2024