Manchester, arrivata la rivendicazione Isis

La polizia: «Attentatore aveva con sé un dispositivo che ha fatto detonare». Effettuati i primi arresti. La regina Elisabetta: «La nazione è scioccata»

La polizia parla di un «attentatore che aveva con sé un dispositivo che ha fatto detonare». Già effettuati i primi arresti. La regina Elisabetta: «La nazione è scioccata»

«Uno dei nostri soldati del Califfato è riuscito a piazzare un dispositivo esplosivo all’interno di un raduno dei Crociati nella città di Manchester». Sono le parole con cui Isis rivendica l’attentato compiuto ieri sera, lunedì 22 maggio, alla Manchester Arena, al termine del concerto di Ariana Grande. La dichiarazione è stata diffusa su Telegram, come riporta “Site”. La polizia conferma che si è trattato dell’opera di un kamikaze: parla di un «attentatore che aveva con sé un dispositivo che ha fatto detonare». Fra le vittime, numerose le ferite all’altezza delle gambe, probabilmente provocate da chiodi.

Per la Gran Bretagna è il peggiore attacco terroristico dal 7 luglio del 2005, quando a Londra quattro bombe piazzate da Al Qaeda su mezzi del trasporto pubblico uccisero 56 persone, compresi i quattro kamikaze, e ne ferirono 700. La premier Theresa May ha parlato di «un attacco codardo contro persone innocenti e giovani indifesi», aggiungendo che «è ritenuto probabile un altro attentato terrorista». Previsto nella tarda giornata di oggi, martedì 23 maggio, il viaggio di May a Manchester. «Conosciamo l’identità dell’attentatore», ha aggiunto la premier, anche se al momento non è possibile rivelarlo. La stampa locale riferisce che la polizia britannica ha effettuato una serie di arresti nelle zone di Chorlton e Ashton, legati all’attentato. Proprio a Chorlton, nei pressi del Morrison store, è stato fermato un 23enne che sarebbe legato all’attentato al concerto.

Affidato a un comunicato stampa il cordoglio della regina Elisabetta II. «Tutta la nazione – si legge nel testo – è scioccata dalle morti e dai feriti che ha lasciato l’attacco a Manchester. So di parlare a nome di tutti nel portare il mio affetto e la vicinanza a tutti coloro che sono stati colpiti da questo atto barbaro e soprattutto alle famiglie e agli amici di chi è morto o è rimasto ferito». Fra questi è esclusa per ora la presenza di italiani, rende noto il ministro degli Esteri Angelino Alfano: «È stata attivata l’unità di crisi della Farnesina e finora non risultano italiani coinvolti». Per il responsabile della Farnesina comunque «l’attentato di Manchester dimostra quanto sia necessaria un’attenzione estrema al terrorismo e quanto ci sia da lavorare per dare sicurezza».

«Possa Dio nella sua Misericordia, rafforzarci, sostenerci e mantenerci fermamente uniti di fronte al male». È la preghiera e insieme l’auspicio del cardinale Vincent Nichols, arcivescovo di Westminster e presidente della Conferenza episcopale d’Inghilterra e Galles, a seguito dell’attentato. «Il mio shock – scrive il presule in un comunicato stampa – e il mio sgomento per l’orribile uccisione di giovani e innocenti nell’Arena di Manchester, ieri sera, è, lo so, condiviso da tutte le persone di buona volontà. So anche che cattolici e molti altri pregheranno per coloro che sono stati uccisi, per coloro che hanno perso i propri cari e stanno soffrendo. Preghiamo anche per  tutti coloro che stanno  lavorando così duramente in questa tragedia; la polizia e le forze di sicurezza, il personale ospedaliero, gli amici e per tutte le persone di Manchester».

23 maggio 2017