#maipiù, la campagna dell’Aifo contro la lebbra

Il 28 gennaio la 65ª la Giornata mondiale per i malati. La presenza all’Angelus del Papa e i banchetti informativi nelle parrocchie. Raccolta fondi per progetti di assistenza, formazione e ricerca

Le frasi da scrivere sullo striscione che sarà portato in piazza San Pietro domenica 28 gennaio sono state già scelte. Ricorderanno che «essere felici è far felici» e, poi, che «non esistono sogni troppo grandi». Parole di Raoul Follerau, ispiratore dell’Aifo (Associazione italiana amici di Raoul Follereau), l’associazione che aiuta e difende i diritti dei malati di lebbra. Un gruppo di suoi volontari sarà presente all’Angelus di Papa Francesco, proprio nella 65esima Giornata mondiale per i malati di lebbra, che si celebra, quest’anno, il 28 gennaio. E quel giorno, nelle piazze, per le strade, davanti alle parrocchie, in tutta Italia, saranno centinaia i punti informativi dove sarà esposto materiale con notizie sulla malattia di Hansen e sui progetti dell’associazione. Con un’offerta sarà anche possibile acquistare riso e miele del commercio equo e solidale. A organizzare i “banchetti”, i volontari, che fanno parte di varie realtà associative, come gli scout dell’Agesci o la Gioventù francescana. Con i fondi raccolti saranno finanziati progetti di assistenza, formazione e ricerca in modo da ridurre il numero delle persone che, ancora oggi, nel mondo muoiono di lebbra.

Secondo i dati forniti dall’Aifo, sono oltre duecentomila quelle colpite ogni anno da questa malattia, cioè una persona ogni due minuti. Milioni gli uomini e le donne che riportano disabilità permanenti. «Oltre alla malattia bisogna combattere anche il pregiudizio, che porta all’emarginazione», sottolinea Libero Ponticelli della sezione laziale dell’Aifo. L’attività dei circoli romani, in questi giorni, è intensa. Sul sito è stato diffuso un primo elenco delle parrocchie che, in città, ospiteranno i punti informativi. Saranno allestiti, tra le altre, a San Giovanni Maria Vianney, Santa Rita da Cascia, Gesù Divin Maestro, Nostra Signora di Lourdes, San Gregorio Magno, San Pio V. Le postazioni non saranno attive solo domenica. Il 28 sarà il primo momento di un impegno che, in altre realtà parrocchiali, continuerà nelle domeniche successive, come a Santa Galla.

La campagna quest’anno si intitola “#maipiù”. «Vogliamo dire mai più alla lebbra nel mondo – spiega Ponticelli -. È fondamentale agire con urgenza per evitare che la malattia progredisca e provochi danni irreparabili. I progetti dell’associazione non si occupano solo di curare i malati, ma anche di dare loro la possibilità di essere reinseriti nella famiglia e nella comunità da dove spesso sono allontanati».

24 gennaio 2018