Madre Vannini, prima santa romana della sanità

Il 13 ottobre la fondatrice delle Figlie di San Camillo sarà canonizzata dal Papa con Newman e altri beati. La Messa di ringraziamento a San Giovanni con De Donatis

Dieci giorni di festeggiamenti (il calendario online) all’insegna delle opere di misericordia con al centro poveri, ammalati e carcerati. Viene ricordata così madre Giuseppina Vannini, fondatrice delle Figlie di San Camillo, che domenica 13 ottobre alle 10.15 – insieme al cardinale Newman e ad altri tre beati – sarà canonizzata in piazza San Pietro da Papa Francesco. Il giorno successivo, alle 16.30, la Messa di ringraziamento sarà celebrata a San Giovanni in Laterano dal cardinale vicario Angelo De Donatis.

A distanza di 411 anni dalla canonizzazione di santa Francesca Romana, la diocesi di Roma festeggerà una nuova santa tutta romana: la prima santa romana della sanità. Madre Vannini è nata, vissuta e morta a Roma, in via Giusti, dove nel 1892, insieme al beato padre Luigi Trezza, fonda la nuova famiglia camilliana. Nel 1909 il decreto ufficiale che sancisce la congregazione sotto il titolo di “Figlie di San Camillo”. Nel settore Est della diocesi si trova l’ospedale a lei dedicato, dove le sue “figlie”, da più di 100 anni, prestano servizio ai malati. Oggi sono circa 800 le suore professe, presenti in 23 Paesi di 4 continenti. Seguendo il carisma di san Camillo vissuto dai loro fondatori, si dedicano all’assistenza sul piano professionale e spirituale in ospedali, lebbrosari, case di riposo e di cura. Soprattutto, continuano a professare, in aggiunta ai tre voti religiosi, quello di non lasciare mai i malati, neanche quelli infettivi.

A dare il via alla causa di beatificazione è stato il miracolo di una guarigione di una donna affetta da un melanoma. Davanti all’inefficacia delle cure mediche, le Figlie di San Camillo posarono su di lei una reliquia di madre Giuseppina e iniziarono una novena per chiedere la sua intercessione. A partire da quel momento, l’ammalata cominciò a migliorare, fino a essere dichiarata perfettamente guarita. Nel 1993 la consulta medica ha concluso che il fatto era inspiegabile secondo le conoscenze scientifiche del momento e i consultori teologi
hanno espresso parere favorevole circa il nesso tra l’asserita guarigione e l’intercessione di madre Giuseppina. Così nello stesso anno Giovanni Paolo II ha autorizzato la promulgazione del decreto che riconosceva la guarigione di Olga Nuñez come miracolosa e ottenuta per intercessione della fondatrice delle Figlie di San Camillo.

Il secondo miracolo esaminato, stavolta per la canonizzazione, è avvenuto durante la costruzione di una casa di riposo che avrebbe portato il nome della Vannini. Un operaio stava lavorando a un vano ascensore di quell’edificio quando vi precipitò, da un’altezza di oltre 10 metri; gli venne spontaneo invocare madre Giuseppina, esclamando: «Madre mia, aiutami!». I medici del pronto soccorso non trovarono alcun danno né al cervello né agli altri organi. Nel 2018 la consulta medica ha riconosciuto l’inspiegabilità tecnica del caso di scampato pericolo che ha coinvolto l’operaio edile e a maggio di quest’anno Papa Francesco ha autorizzato la promulgazione del decreto in cui viene riconosciuto il miracolo per intercessione di madre Vannini, aprendo la via alla sua canonizzazione.

9 ottobre 2019