“Madonna fiumarola”, la festa a Trastevere

La Messa del vescovo Libanori, quindi la processione con la statua della Vergine del Carmelo “vestita” dallo stilista Borbone per le vie del quartiere. Il 28 luglio la processione sul Tevere

La solenne processione della Madonna del Carmine ha dato il via, sabato 20 luglio, alla tradizionale Festa de’ noantri a Trastevere. Uscita dalla chiesa di Sant’Agata accompagnata da un lungo applauso, il lancio di petali colorati e il grido “Viva Maria”, la statua della Vergine ha percorso le vie del rione innalzata su una grande “macchina” e portata in spalla dai confratelli della venerabile arciconfraternita del Santissimo Sacramento e Maria Santissima del Carmine. Il compito di dare il via alla processione è toccato a Francesco, un bambino di 9 anni che quest’anno ha ricevuto la prima comunione nella basilica di San Bartolomeo all’Isola. Il piccolo ha letto una preghiera da lui scritta «per i poveri che vivono per strada, per chi ha un colore diverso di pelle e viene disprezzato da quasi tutti, per chi scappa dalla guerra e purtroppo non può entrare in Italia e muore nel Mediterraneo».

Migliaia i fedeli che si sono disposti al seguito dell’effige, pregando il Rosario e cantando. Tanti anche i turisti che, incuriositi, si sono fermati lungo il percorso muniti di macchine fotografiche e smartphone per immortalare il passaggio della statua. Tra le prime file il vescovo del settore Centro Daniele Libanori, il consigliere comunale Roberto di Palma – che a nome del sindaco di Roma Virginia Raggi ha reso omaggio alla Vergine donando un calice -, il parroco di Santa Maria in Trastevere don Marco Gnavi, padre Venanzio di Matteo, parroco di San Crisogono, e lo stilista romano Luigi Borbone che ha realizzato l’abito indossato dalla statua per l’edizione 2019 della festa. Un lungo vestito rosso granata in shantung con un ricamo in cristalli arricchito da un velo in tulle di seta avorio ricamato soutache. Preceduta dalla banda musicale della polizia locale di Roma Capitale, la processione ha percorso circa due chilometri nel cuore di Trastevere fermandosi anche davanti alla caserma “La Marmora” di via Anicia dove i bersaglieri di Roma, insieme alla fanfara “Nulli Secundus”, hanno reso omaggio alla Madonna del Carmine. Nei pressi di piazza San Cosimato ad attendere la statua c’erano alcuni ragazzi del Piccolo Cinema America, che dopo aver omaggiato la Vergine con una composizione di fiori bianchi a forma di cuore hanno portato in spalla per un breve tratto la “macchina” con la Madonna.

La Festa è molto amata dai romani e in modo particolare dai trasteverin,i che hanno voluto aggiungere l’appellativo “de’ Noantri” cioè “di noi altri”, in opposizione a “voi altri che abitate in altri quartieri”. La celebrazione affonda le radici nel 1535 quando, secondo la tradizione, dopo una violenta tempesta alcuni pescatori della Corsica trovarono alla foce del Tevere una cassa contenente una statua scolpita in legno di cedro raffigurante la Vergine Maria. Gli abitanti del quartiere la soprannominarono quindi “Madonna Fiumarola” e la donarono ai carmelitani della basilica di San Crisogono, a cui si deve il titolo Madonna del Carmine. Divenne così la santa protettrice di Trastevere. A San Crisogono la statua rimase fino al 1890, poi fu trasferita per un breve periodo a San Giovanni dei Genovesi prima di essere definitivamente collocata nella chiesa di Sant’Agata, dalla quale esce ogni anno il sabato successivo al 16 luglio, giorno in cui la Chiesa celebra la solennità liturgica della Beata Vergine del Monte Carmelo.

Tappa finale della processione, la basilica di San Crisogono, dove fanfara e bersaglieri sono andati incontro al simulacro attraversando di corsa ponte Garibaldi. Nella chiesa del IV secolo dedicata a san Crisogono di Aquileia nel primo pomeriggio era stata celebrata la Messa solenne presieduta da monsignor Libanori, che nella sua omelia si è soffermato sul brano del Vangelo di Luca e in modo particolare sul valore dell’ospitalità. Prendendo spunto dall’accoglienza riservata a Gesù da Marta e Maria, le sorelle di Lazzaro, il vescovo ha rimarcato che quando un ospite bussa alla porta «bisogna offrirgli il meglio perché in lui dobbiamo riconoscere il Signore». Ha quindi invitato a riflettere sulle tante occasioni che si presentano nel quotidiano per essere accoglienti gli uni con gli altri. «Spesso abbiamo voglia di raccontare ma non sempre siamo capaci di ascoltare – ha affermato -. Impariamo a coniugare i verbi dell’accoglienza e dell’ascolto, disponiamoci a cambiare la nostra vita, le nostre abitudini, a impostare in modo differente le nostre relazioni per gustare una vita più condivisa. Se ci aprissimo reciprocamente e fossimo sempre disposti ad ascoltarci apporteremmo una rivoluzione nella nostra vita».

 

 

 

 

La Festa de’ noantri si concluderà domenica prossima, 28 luglio, con la processione della “Madonna Fiumarola” presieduta dal vescovo ausiliare del settore Sud Gianrico Ruzza che partirà alle 19.30 dall’imbarcadero del Circolo canottieri Roma. Alle 20.30 è previsto l’arrivo dell’imbarcadero a Ponte Garibaldi, da dove la statua sarà portata in processione fino a Santa Maria in Trastevere.

22 luglio 2019