L’Università Roma Tre intitola dodici aule alle vittime di mafia

La cerimonia il 21 marzo, in occasione della Giornata della memoria e dell’impegno. Il 18 marzo un evento nell’Aula magna del rettore con don Ciotti (Libera)

In occasione della Giornata della memoria e dell’impegno, il 21 marzo, l’Università Roma Tre ha deciso di intitolare 12 aule dell’ateneo ad altrettante vittime innocenti delle mafie. Si tratta di Renata Fonte, assessore alla cultura del Comune di Nardò (Lecce), uccisa per aver difeso il territorio dalle speculazioni mafiose; Donato Boscia, imprenditore antiracket pugliese ucciso a Palermo; Peppino Impastato, giornalista e politico di Cinisi; Giancarlo Siani, giornalista di Napoli. E ancora, Lea Garofalo, testimone di giustizia calabrese; Rita Atria, testimone di giustizia siciliana; Paolo Giaccone, medico palermitano ucciso per non aver accettato di “aggiustare” una perizia in favore di un mafioso; Rossella Casini, fiorentina, uccisa per aver convinto il fidanzato calabrese a rompere con la ‘ndrangheta.

Da ultimo, altre aule verranno intitolate a Francesca Morvillo, magistrato e moglie di Giovanni Falcone; Emanuela Setti Carraro, moglie del prefetto Carlo Alberto dalla Chiesa; Rosario Di Salvo, amico e collaboratore di Pio La Torre (parlamentare e segretario regionale del Pci),; Piersanti Mattarella, presidente dell’Assemblea regionale siciliana, fratello dell’attuale presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Il progetto dell’ateneo prende il via oggi, 18 marzo, alle 15, con un evento nell’Aula magna del rettorato, a cui interverrà tra gli altri don Luigi Ciotti, presidente di Libera. (Antonio Maria Mira)