L’Università Pontificia Salesiana piange don Carlo Nanni

Il rettore emerito si è spento il 19 luglio all’età di 75 anni. Le esequie martedì 21 a Santa Maria della Speranza, presiedute da don Artime, rettor maggiore dei Salesiani

Si è spento ieri, domenica 19 luglio, alle 6.30 del mattino, don Carlo Nanni, Rettore magnifico emerito dell’Università Pontificia Salesiana, si è spento all’età di 75 anni. A dare la notizia, don Alvaro Forcellini, direttore della comunità salesiana della parrocchia Santa Maria della Speranza, adiacente al campus universitario, dove don Carlo era stato trasferito a settembre 2018, divenendone collaboratore parrocchiale e continuando, nel contempo, a prestare il suo servizio all’Ups, fino all’inizio del lockdown dovuto all’emergenza sanitaria.

Del suo «generoso e fecondo ministero pastorale» si legge anche nel necrologio diffuso dalla diocesi di Roma, a nome del cardinale vicario Angelo De Donatis, del consiglio episcopale e di tutto il presbiterio. I funerali, si legge nel testo, si svolgeranno domani, martedì 21 luglio, alle 11 nella chiesa di Santa Maria della Speranza (via Francesco Cocco Ortu, 19). La celebrazione, precisano i Salesiani, sarà presieduta dal rettor maggiore don Ángel Fernández Artime. La salma verrà poi traslata nel suo paese natale, Ischia di Castro (Viterbo), dove alle 18 avrà luogo una seconda Messa funebre.

Classe 1945, don Carlo era diventato salesiano nel 1962, ricevendo poi l’ordinazione sacerdotale il 18 marzo 1975 a Castelgandolfo. Licenziatosi in Filosofia il 27 giugno 1968 alla Salesiana e in Teologia alla Gregoriana il 12 giugno 1975, conseguì anche la laurea statale italiana in Filosofia il 26 marzo 1973 alla Sapienza di Roma con una tesi in antropologia culturale dal titolo “La cultura d’origine nel processo d’inurbazione”. Nell’ateneo salesiano fu decano della facoltà di Scienze dell’educazione dal 1995 al 1998, riconfermato poi per un secondo triennio fino al 2001. Il 1° luglio 2009 fu nominato rettore magnifico dell’Università Pontificia Salesiana, incarico che ricoprì fino al 15 luglio 2015.

Nella sua formazione, ricordano dall’ateneo salesiano, «ha sempre sentito fortemente il bisogno di coniugare laicità civile e comunitarietà ecclesiale, incarnazione nel territorio e ricerca dell’universalità cattolica “romana”, appartenenza ecclesiale e cittadinanza attiva, impegno nel sociale e ricerca del Regno di Dio e della sua giustizia, preoccupazione pastorale e vicinanza ai vissuti e ai cammini esistenziali dei giovani, di persone e di famiglie nelle loro concrete condizioni di vita»Ripercorrendo gli anni della sua vita e in modo particolare quelli della sua attività all’Ups, «si resta ammirati per la costante e generosa dedizione con cui don Carlo ha svolto il suo servizio accademico di docenza, di ricerca e di impegno istituzionale». Intere generazioni di studenti «lo ricordano con affetto per l’allegria e l’attenzione ai giovani che lo contraddistingueva».

In rispetto della normativa vigente, informano ancora dalla Salesiana, il numero massimo di persone consentito all’interno della chiesa sarà di 200 persone.

20 luglio 2020