L’Unitalsi a Lourdes, «casa nostra»
Dalla cittadina dei Pirenei, meta del pellegrinaggio nazionale per i prossimi 5 anni, gli auguri dei bambini al capitano della Roma Francesco Totti
«L’Unitalsi non può vivere senza l’esperienza di Lourdes». Lo ha affermato con forza il presidente nazionale Antonio Diella, nella conferenza stampa di apertura del pellegrinaggio nazionale al santuario dei Pirenei, ieri, lunedì 26 settembre. «Questa è casa nostra», ha continuato Diella, annunciando di avere scelto Lourdes come meta «per i prossimi 5 anni». Secondo Diella, di questi tempi «fare un pellegrinaggio è una scelta di coraggio per tanti» ed «è importante riaffermarlo oggi per respingere l’idea che la paura ti debba tener fermo».
Il presidente Unitalsi ha additato la figura della santa Teresa di Calcutta, alla quale il pellegrinaggio di quest’anno è in qualche modo ispirato, come modello da seguire, all’insegna della sobiertà, della semplicità e della disponibilità a «rimettersi in gioco a partire dal desiderio di condividere la felicità tra le persone». Quindi ha illustrato il tema del convegno degli operatori sanitari, in programma giovedì 29, nell’ambito del pellegrinaggio nazionale, dedicato al tema “La Costituzione italiana e la salute”. Un tema «politico», ha spiegato, sottolineando l’esigenza di passare «dalla solidarietà a un cambiamento reale delle condizioni di vita. Vogliamo riaffermare la dignità delle persone lì dove vivono – ha aggiunto ancora Diella -, il loro diritto alla salute, a essere considerate persone nel momento della debolezza e della difficoltà». La vita di un cittadino «deve incontrare il rispetto fatto di concretezza e opere da parte dello Stato».
Oggi, martedì 27 settembre, da Lourdes arriva anche un messaggio di spensieratezza, grazie ai bambini dell’Unitalsi che inviano i loro auguri di buon compleanno al numero 10 della Roma, il capitano Francesco Totti. A spiegarne il senso è Emanuele Trancalini, delegato nazionale del Progetto Bambini dell’Unitalsi: «Abbiamo pensato di fare gli auguri a Totti insieme ai nostri piccoli per testimoniare anche la nostra gratitudine per il capitano della Roma che da sempre ha un’attenzione particolare nei confronti dell’infanzia più fragile». A Lourdes, chiarisce Trancalini, ci sono bambini arrivati da tutta Italia con i loro genitori, «ma tutti hanno deciso di salutare Totti, che ci auguriamo diventi in futuro ambasciatore dei più piccoli soprattutto se malati».
27 settembre 2016