L’ultimo saluto a Bud Spencer: folla, lacrime, applausi

Don Insero: «Grande umanità e integrità». Tra i primi ad arrivare alla Chiesa degli artisti, un commosso Terence Hill, che girò con lui 18 film

Don Insero: «Grande umanità, generosità ed integrità interiore». Tra i primi ad arrivare alla Chiesa degli artisti un commosso Terence Hill, che girò con lui 18 film

Il lungo e commosso applauso di tantissimi fan e amici ha accompagnato il feretro di Bud Spencer, nome d’arte di Carlo Pedersoli, all’uscita della chiesa di Santa Maria in Montesanto, nota come Chiesa degli artisti, dove nella tarda mattinata di oggi, giovedì 30 giugno, si sono svolti i funerali dell’attore di origini napoletane morto lunedì sera.

Ingresso chiesa degli artisti ai funerali di Bud Spencer
L’ingresso della chiesa degli artisti prima dei funerali (foto Gennari)

Una banda ha suonato a lungo all’esterno le colonne sonore dei suoi film di successo e un piccolo corteo ha poi accompagnato il carro funebre fino all’uscita di piazza del Popolo, scortato da polizia e vigili urbani sotto gli occhi incuriositi dei turisti. Nonostante il gran caldo, tanta gente si è riunita davanti alla chiesa già dalle 10 per portare una testimonianza di affetto alla famiglia. I fan hanno srotolato un lungo striscione bianco con la scritta a caratteri cubitali “Ora sai che anche gli angeli mangiano fagioli”, riprendendo il titolo di uno dei film di maggior successo.

Tra i primi ad arrivare Terence Hill, che con Bud Spencer ha girato 18 film, 16 dei quali da protagonisti; presenti anche Dario Argento, i fratelli Carlo ed Enrico Vanzina, Massimo Ghini, Franco Nero, che ha letto la preghiera degli artisti, Enrico Silvestrin, Nino Benvenuti, Giovanna Ralli e Fulvio Luciano.

terence hill ai funerali di bud spencer

Alla Messa, presieduta dal rettore della chiesa don Walter Insero, i giovani della società sportiva Lazio Nuoto, delle Fiamme Oro della Polizia e del Circolo Canottieri Aniene. Amici e parenti erano tutti vestiti di bianco, sembrerebbe proprio per volere della famiglia. L’attore, secondo alcuni amici, non amava il nero. Giuseppe, il primogenito di Bud Spencer e Maria Amato, ha ringraziato il padre per avergli donato «una famiglia così forte e unita. Dicevi sempre che eri un dilettante di alto livello ma io penso che tu sia stato un campione».

Don Walter, durante l’omelia, ha sottolineato che «Carlo era un uomo forte, buono, dalla grande umanità e generosità. Perdeva la calma solo davanti ai soprusi nei confronti dei deboli. Non li poteva sopportare. Ha raggiunto il successo senza scendere mai a compromessi, mantenendo l’integrità interiore e, anche se molto impegnato nel lavoro, è stato un papà attento. La sua anima è già alla presenza di Dio. In un’intervista aveva affermato di non temere la morte – ha ricordato il sacerdote -. Ed è vero, era affascinato, non impaurito. Era curioso, gli sarebbe piaciuto vedere cosa c’era dall’altra parte, avere un anticipo di quello che per lui ora è realtà. Era pronto alla sorpresa della vita che non finisce. Aveva questa certezza della vita eterna e voleva sperimentarla».

Ricordando il suo carattere sensibile nonostante la stazza imponente che poteva suscitare timore, don Walter ha voluto sottolineare che «Carlo è sempre stato cortese e gentile con tutti. Non nutriva rancori e non covava vendetta per nessuno. Il figlio mi ha confidato che non ha mai alzato la voce in famiglia e non è mai stato sgarbato con la sua sposa con la quale ha vissuto 62 anni di un amore unico e straordinario». «Era sicuro che l’avventura cominciava dall’altra parte», ha aggiunto la figlia Christiana mentre la terzogenita, Diamante, si è detta «orgogliosa per averlo avuto come padre».

funeali bud spencer messa

Tra i banchi anche gli stuntman che hanno affiancato la coppia Spencer – Hill in tanti film. «È stato l’unico attore italiano che ha sempre avuto una parola gentile per noi acrobati», hanno detto. L’amicizia con Terence Hill, anche fuori dal set, lo portava spesso a ripetere: «Noi non abbiamo mai litigato», come ha svelato lo stesso Hill commosso. «Lo ripeteva per tre volte». Con voce commossa ha ricordato quando ha ricevuto la telefonata che gli comunicava della morte dell’amico. «Mi trovavo ad Almeria, in Spagna, nello stesso luogo dove ci siamo conosciuti tanti anni fa. Dopo il dispiacere, il dolore, la confusione ho percepito una improvvisa gioia e calma e in quel momento ho capito che niente avviene per caso».

funerali di bud spencer

30 giugno 2016