L’Ucraina piange il cardinale Husar

Nato nel 1933 a Leopoli, si è spento nel pomeriggio del 31 maggio. Formatosi all’Urbaniana, era tornato nel suo Paese dopo il crollo dell’Unione sovietica

Nato nel 1933 a Leopoli, si è spento nel pomeriggio del 31 maggio. Formatosi all’Urbaniana, era tornato nel suo Paese dopo il crollo dell’Unione sovietica

A seguito di una malattia, si è spento nel pomeriggio di ieri, mercoledì 31 maggio, il cardinale Lubomyr Husar, arcivescovo emerito della Chiesa greco-cattolica Ucraina. A darne notizia è il sito del Religious Service Information of Ucraina (risu.org.ua). Il cardinale, si legge nella biografia, era nato il 26 febbraio 1933 a Leopoli, da dove «era dovuto fuggire con i genitori nel 1944, di fronte all’avanzata delle armate russe». Nel dopo guerra aveva lavorato tra gli ucraini rifugiati vicino a Salisburgo, per emigrare poi con la famiglia negli Usa nel 1949.

Ordinato sacerdote nel 1958, dopo gli studi in seminario aveva studiato anche alla Catholic University of America a Washington DC e alla Fordham University a New York. Dopo alcuni anni d’insegnamento in Usa, era andato a studiare Teologia dogmatica alla Pontificia Università Urbaniana. Viveva al monastero dei monaci Studiti vicino a Castel Gandolfo, di cui divenne superiore nel 1974 e dove fu consacrato vescovo nel 1977. Dopo il crollo dell’Unione sovietica era tornato in Ucraina, come direttore spirituale del rinato seminario dello Spirito Santo. Eletto Esarca dal sinodo della Chiesa greco-cattolica ucraina nel 1995 e quindi vescovo ausiliare del cardinale Ivan Lubachivsky di Leopoli, gli successe nel 2000 alla guida dell’arci-eparchia. L’anno successivo fu eletto arcivescovo maggiore della Chiesa greco-cattolica in Ucraina e creato cardinale da Papa Giovanni Paolo II, che visitò l’Ucraina nello stesso anno. Sotto la sua guida, la sede principale della Chiesa fu trasferita a Kiev. Nel 2011 Papa Benedetto XVI ne accettò la rinuncia alla guida della Chiesa, ma il cardinale Husar era rimasto «attivo nella vita ecclesiale e sociale dell’Ucraina».

1° giugno 2017