Lotta all’usura: accordo quadro tra Lamorgese (Interno) e Patuelli (Abi)

L’appoggio della Consulta nazionale antiusura. Il presidente Gualzetti : «La nostra attività di prevenzione passa anche attraverso l’educazione finanziaria»

Porta, in calce, le firme del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese e del presidente dell’Associazione bancaria italiana (Abi) Antonio Patuelli l’accordo quadro sottoscritto ieri, 17 novembre, al Viminale «per la prevenzione e il contrasto del fenomeno dell’usura». Presente anche il presidente della Consulta nazionale antiusura San Giovanni Paolo II Luciano Gualzetti, che ha sottolineato l’importanza di aggiornare il precedente accordo del 2007 e promuoverne la diffusione con accordi provinciali. L’obiettivo: un’alleanza tra istituzioni, banche e associazioni per favorire misure più innovative ed efficaci per contrastare l’usura e supportare le famiglie in difficoltà o sovra-indebitate.

Già prima della pandemia, si legge in una nota, «in Italia l’area del sovraindebitamento era aumentata del 53,6 per cento in dieci anni (1 milione e 960mila famiglie al 31 dicembre 2016) -. La Consulta nazionale antiusura aveva stimato che almeno due milioni di famiglie sopportassero debiti non rifondibili a condizioni ordinarie. Con la pandemia e le restrizioni alle attività economiche si è prodotto un grave ed esteso fenomeno di esclusione sociale per debiti non rimborsabili: il report compilato dalla Banca d’Italia (il 30 marzo 2021), su un campione di 2.200 famiglie ha misurato l’impatto delle restrizioni nelle diverse zone territoriali soggette alle misure adottate per contenere il coronavirus». Nelle province dichiarate “zona rossa” per tempi più prolungati, il reddito si è ridotto di oltre il 50 per cento per un nucleo ogni 20; è stato decurtato tra i 25 e i 50 punti percentuali per 10 famiglie su 100; si è abbassato tra 1 punto a 25 punti percentuali per il 18,4 per cento della popolazione; solo un piccolo gruppo di privilegiati ha visto aumentare il proprio reddito (2,6%).

Nel 2020 e nel successivo altalenarsi di aperture e di chiusure che il Paese ha vissuto nella seconda metà dell’anno, le 33 Fondazioni antiusura aderenti alla Consulta, seppure costrette a rallentare le modalità tipiche di servizio, hanno continuato ad aiutare persone, famiglie, micro imprese a conduzione familiare: sono state incontrate e ascoltate 5.065 persone famiglie. In 663 casi, sono state erogate garanzie con i fondi messi a disposizione dallo Stato, per un importo paria 17 milioni 261.362 euro. Nel 2019 gli ascolti erano stati 6.698 e 800 le richieste di aiuto, per le quali erano state erogate garanzie per 20 milioni e 481.205 euro. Nelle parole di Gualzetti, «l’impossibilità di accedere al credito legale per le persone in difficoltà economica e finanziaria è una delle cause dell’indebitamento e del rischio di usura e ha dei costi sociali sottostimati dalle ordinarie modalità di recupero crediti». L’alleanza auspicata, ha aggiunto, «deve favorire la composizione delle legittime istanze dei creditori, con le eccessive difficoltà a rientrare nel sistema bancario degli indebitati, se non si vuole escludere migliaia di famiglie da una effettiva dignità finanziaria. È per questo motivo che le 32 Fondazioni antiusura promuoveranno nel loro territorio l’accordo quadro con gli enti locali e le prefetture. La nostra attività di prevenzione dell’usura passa anche attraverso l’educazione finanziaria all’uso del denaro in senso ampio, che non è solo l’opportuna informazione sugli strumenti di credito, ma deve promuovere una vera e propria educazione integrale fondata sui principi di sobrietà, solidarietà e legalità».

L’accordo quadro aggiorna dunque gli impegni assunti nel 2007, fra i quali la costituzione, con decreto del ministro dell’Interno, di un “Osservatorio nazionale” presso l’Ufficio del commissario straordinario del governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura; la promozione di iniziative di informazione sull’utilizzazione dei fondi antiusura; la diffusione dell’accordo quadro sul territorio nazionale; la collaborazione nelle azioni di contrasto della pubblicità ingannevole; l’incremento delle attività di microcredito.

18 novembre 2021