Lotta alla tratta: la Giornata, nella memoria di santa Bakhita

“La forza della cura” è il tema dell’VIII edizione, l’8 febbraio. Domenica 6 il Coordinamento diocesano all’Angelus in San Pietro. La nuova scultura di Timothy Schmalz

È dedicata al tema “La forza della cura. Donne, economia e tratta di persone” l’VIII edizione della Giornata mondiale di preghiera e riflessione contro la tratta di persone – istituita da Papa Francesco nel 2015 -, che si celebra l’8 febbraio. Data scelta non a caso: in quel giorno infatti la Chiesa fa memoria di santa Giuseppina Bakhita, lei stessa vittima di tratta, simbolo universale dell’impegno della comunità ecclesiale contro il fenomeno e protettrice di tutte le vittime. E proprio alla religiosa sudanese canonizzata da Giovanni Paolo II nel 2000 è ispirata la nuova opera dell’artista canadese Timothy Schmalz – già autore di “Angels Unawares”, la scultura dedicata ai migranti installata in piazza San Pietro -, intitolata “Let the oppressed go free”, che sarà presente domenica prossima, 6 febbraio, a San Pietro, in occasione dell’Angelus con il Papa, al quale parteciperà anche il Coordinamento diocesano anti tratta.

scultura tratta Timothy Schmalz 2022

L’opera d’arte, dedicata alle vittime della tratta e a tutte le donne, in particolar modo le suore, impegnate per la loro liberazione, rappresenta santa Bakhita che apre una botola e libera donne e uomini tenuti in schiavitù, e sarà affidata alla diocesi di Roma. In particolare, verrà collocata nella parrocchia di San Bernardo di Chiaravalle, nel quartiere di Centocelle. «La parrocchia – spiega il vescovo Benoni Ambarus, delegato diocesano per la Carità, per i migranti e per la pastorale dei rom e dei sinti – è stata scelta perché si trova su viale Palmiro Togliatti, una strada dove si incontrano molte ragazze vittime di tratta, e dove operano anche le unità di strada. L’Angelus di domenica – aggiunge – darà in qualche modo il via a una serie di iniziative legate alla sensibilizzazione sul fenomeno della tratta». Tra queste, quella in programma per il 18 marzo: una Via Crucis per le strade della XVI prefettura – anticipa il presule -, che si snoderà lungo viale Palmiro Togliatti, per concludersi proprio a San Bernardo».

Del Coordinamento diocesano anti tratta fanno parte le diverse realtà impegnate nel contrasto al fenomeno e nel sostegno alle vittime: Caritas diocesana, Usmi, Comunità di Sant’Egidio, Associazione Papa Giovanni XXIII, Associazione Slaves No More, Fondazione Arché, Ali di Speranza, Gruppo Raab, oltre alle unità di strada che svolgono il loro servizio in diversi luoghi della città. Tutte si ritroveranno anche lunedì 7 febbraio per un incontro di preghiera a San Gabriele dell’Addolorata, nel cui territorio ha sede la Casa del Magnificat di suor Rita Giaretta, già fondatrice di Casa Rut a Caserta. L’appuntamento è per le 21. A presiedere la preghiera – guidata dalla stessa religiosa -, il parroco don Antonio Lauri. Porterà la sua testimonianza Joy Ezechiel, sfuggita alla tratta, la cui storia è stata raccontata da Mariapia Bonante nel libro “Io sono Joy”. «Ci saranno anche dei gesti significativi – anticipa suor Giaretta -: porteremo all’altare un’immagine di santa Bakhita, e sarà proprio Joy a portarla; inoltre delle immagini di mani, per indicare che solo con l’aiuto degli altri si può intraprendere un cammino di libertà; infine una luce verde accesa, emblema di solidarietà. Ci sarà anche un cesto con dei lumini – aggiunge – e ciascuno dei presenti potrà prenderne uno, portarlo a casa e accenderlo la sera seguente, a simboleggiare l’impegno di tessere una rete per liberare l’umanità da questo flagello».

Nella Giornata vera e propria, martedì 8, la rete internazionale di vita consacrata contro la tratta di persone “Talitha kum” propone come lo scorso anno una maratona online di preghiera, dalle 9 alle 17. Si partirà dall’Oceania, l’Asia e il Medio Oriente per poi passare in Africa, Europa, Sud America e concludersi con il Nord America. Sarà trasmessa in diretta streaming in cinque lingue (francese, inglese, italiano, portoghese, spagnolo) sul sito della giornata. In programma testimonianze da oltre 30 Paesi: religiose e consacrati, ma anche sopravvissute, attivisti, volontari, economiste, imprenditrici. È atteso un messaggio di Papa Francesco. All’evento – promosso dalle Unioni internazionali delle superiore e dei superiori generali in partenariato con la Sezione Migranti e rifugiati del dicastero per il Servizio allo sviluppo umano integrale, Caritas internationalis, l’Unione mondiale delle organizzazioni femminili cattoliche, il Movimento dei Focolari, il Jesuit refugee service e tante altre organizzazioni in tutto il mondo – partecipa anche la rete anti-tratta dell’Usmi di Roma. «Abbiamo preparato un video che sarà proiettato l’8 febbraio – anticipa la coordinatrice suor Maria Rosa Venturelli -, realizzato in una casa famiglia di Avezzano dove ci sono alcune sorelle che aiutano le ragazze vittime di tratta». Quest’anno, osserva la religiosa, «la Giornata è dedicata in particolare alle donne, anche se il fenomeno tratta ha diversi ambiti: c’è quello dello sfruttamento sessuale, dello sfruttamento lavorativo, dello sfruttamento dei minori anche per il commercio degli organi, e poi c’è il fenomeno delle bambine-spose. Tutti sono in continua evoluzione e cambiamento – commenta -. Oggi, ad esempio, ci sono meno ragazze sulle strade di Roma ma di più negli appartamenti; ci sono più giovani donne provenienti dall’Europa dell’Est e meno dall’Africa, rispetto a qualche anno fa. Inoltre quelle che vogliono sfuggire alla prostituzione sono molto spesso madri, con uno o anche due bambini, e le case famiglia che si occupano di ospitare queste donne devono evolversi per sostenere le nuove sfide».

4 febbraio 2022