Lotta agli abusi, diplomati alla Gregoriana 25 studenti

Vengono da 19 Paesi del mondo. Padre Zollner (Center for Child Protection): «Tornano a casa pronti a cercare ciò che deve essere cambiato»

Sono 25 gli studenti che hanno conseguito questa mattina, 14 febbraio, il diploma di laurea del Center for Child Protection, istituito presso la Pontificia Università Gregoriana. Provengono da 19 Paesi del mondo: hanno concluso un programma di diploma di un semestre che, dal 2016, si tiene ogni anno alla Gregoriana al fine di educare esperti nella prevenzione dell’abuso sessuale di minori. Coordinato da Suor Karolin Kuhn, Katharina A. Fuchs e padre Antonio Carrón de la Torre, il corso di diploma comprende lezioni interdisciplinari che si concentrano su diversi argomenti relativi alla tutela di bambini e adolescenti.

«I laureati del nostro corso di diploma – spiega padre Hans Zollner, presidente del Center for Child Protection – sono pronti a esplorare e trovare soluzioni in aree in cui le misure di salvaguardia devono ancora essere sviluppate. Sono pronti ad attuare queste misure nei loro contesti di origine, cosa che noi, come estranei, non possiamo fare. Tornano a casa pronti a cercare ciò che deve essere cambiato, perché conoscono molto bene i loro Paesi, le loro diocesi e le loro culture».

La cerimonia di laurea è stata preceduta da una relazione di Myriam Wijlens, membro della Pontificia Commissione per la protezione dei minori e professore di Diritto Canonico alla Facoltà di Teologia cattolica dell’Università di Erfurt (Germania). A nome dei vescovi e dei superiori maggiori, ha condotto numerose indagini penali canoniche preliminari sentendo vittime e accusati. Prima della cerimonia, i 25 laureati hanno raccontato alcune delle esperienze maturate nei mesi di corso. «Ognuno è responsabile della protezione dei minori e degli adulti vulnerabili», dichiara uno di loro. Ancora: «Essere un tutore significa riflettere sul presente, aumentare la consapevolezza e contribuire a un cambiamento di cultura, a cominciare da noi stessi».

14 febbraio 2020