L’ospitalità religiosa su misura per tutti

Lanciato il progetto “Chiesa ospitale”, con un nuovo portale che rencesisce già oltre 4.800 strutture, per un totale di 30mila posti letto

Lanciato il progetto “Chiesa ospitale”, con un nuovo portale che rencesisce già oltre 4.800 strutture, per un totale di 30mila posti letto

Internet cambia l’approccio all’ospitalità religiosa in Italia. Da oggi effettuare una ricerca tra migliaia di strutture, religiose e laiche, definendo il proprio profilo, le proprie esigenze e ottenendo le informazioni su quelle accoglienze che corrispondono esattamente alle proprie necessità è possibile grazie al progetto “Chiesa ospitale”. L’iniziativa, presentata all’Ufficio nazionale Cei per la pastorale del tempo libero, turismo e sport, è stata accolta nel Coordinamento nazionale delle Case per Ferie con la sottoscrizione, insieme ad altre organizzazioni del settore, della Carta dell’Accoglienza.

Il progetto è sfociato in questi giorni nel lancio del nuovo portale www.ospitalitareligiosa.it, già proposto sul sito internet della Conferenza episcopale italiana. «Che siate laici o religiosi, studenti o lavoratori, coppia o famiglia, gruppi o scout – spiegano i promotori -, troverete la struttura ideale adatta al vostro profilo e pronta ad ospitarvi». L’idea è quella di offrire uno strumento «indispensabile» per «cercare un luogo tranquillo dove “guardarsi dentro” o trascorrere un periodo di relax, o anche per individuare, durante un viaggio, una sosta dove la persona conta più del bagaglio che porta».

I numeri sono ancora in fase di espansione ma sono già oltre 4.800 le strutture censite, per un totale di 30mila i posti letto disponibili in tutta Italia nelle strutture aderenti e migliaia di pagine già indicizzate su Google. Per tutti la possibilità di scegliere in base al periodo, alla zona, al motivo del soggiorno o alle caratteristiche della struttura. «Un’evoluzione importante per parrocchie, diocesi, movimenti, scout e gruppi religiosi – concludono i responsabili del progetto -, ma anche per tutti quelli che cercano solo un luogo di vacanza con un’accoglienza diversa da quella consueta, commerciale». Il portale, poi, non chiede registrazioni e non costa nulla, né ai “navigatori” né alle strutture, «che non pagano nessuna quota per comparirvi», sottolineano con orgoglio i curatori. Il motivo lo spiegano con un sorriso: «C’è ancora qualcuno che crede fermamente nella Provvidenza».

14 luglio 2015