L’ordinario militare: «Stringersi con più forza nella preghiera»

In una lettera indirizzata ai cappellani, l’invito a raccogliere «con profondo senso di comunione ecclesiale» l’appello del Papa per la Giornata del 2 marzo

«Intensificare la preghiera per la pace». È l’appello contenuto nella lettera indirizzata ieri, 24 febbraio, dall’ordinario militare per l’Italia Santo Marcianò a tutti i cappellani militari, nel giorno dell’attacco della Russia all’Ucraina. «In questo momento drammatico che, in modo inatteso, l’umanità si trova ad attraversare – si legge nel testo – ci sentiamo profondamente chiamati, come sacerdoti della Chiesa dell’Ordinariato militare, a intensificare la preghiera per la pace alla quale la nostra comunità è chiamata con particolare forza e responsabilità».

Nelle parole del presule, «è una preghiera di supplica, di intercessione, di fiducia, che intende raccogliere l’accorato appello di Papa Francesco», che in questi ultimi giorni continua a rivolgersi alle parti in causa e ai responsabili internazionali, affinché cessi il conflitto e si trovino vie di mediazione e dialogo, evitando morte e distruzione. «Le sue parole, tuttavia, sembrano rimanere inascoltate; così come inascoltate rimangono le dichiarazioni e le richieste provenienti da parte di diverse autorità governative di tutto il mondo, compresi gli sforzi della politica italiana».

Proprio nella consapevolezza del ruolo decisivo della politica – «ove sia tesa alla custodia e alla promozione della pace, come è per la nostra nazione» -, Marcianò riferisce di aver inviato un messaggio di incoraggiamento al ministro della Difesa, «assicurando, per lui e per il governo italiano, la preghiera mia, di voi cappellani e di tutta la nostra Chiesa, sempre chiamata a intercedere presso Dio per il dono della pace. Analogo messaggio – prosegue – ho inviato al Capo di Stato maggiore della difesa, perché faccia pervenire il nostro sostegno affettuoso e orante a tutti i militari, specie a quelli impegnati nelle missioni internazionali».

Quindi l’appello rivolto direttamente ai cappellani: «È il momento di stringerci con più forza nella preghiera! Intensifichiamo quanto già la nostra comunità porta avanti ovunque – le parole dell’arcivescovo -, anzitutto nelle chiesa di Santa Caterina a Magnanapoli e del Santo Sudario a Roma, dove l’adorazione quotidiana è rivolta con speciale intenzione a invocare da Dio il dono della pace». E ancora: «Raccogliamo con serietà e profondo senso di comunione ecclesiale l’accorato appello di Papa Francesco, sensibilizzando le nostre comunità a offrire per la pace in Ucraina la Giornata di digiuno e preghiera del prossimo 2 marzo, Mercoledì delle Ceneri. Sentiamoci uniti in questa comunione, assieme a tutte le diocesi italiane, forti della consapevolezza della nostra missione di Chiesa particolare, posta a servizio evangelico di coloro che operano a difesa della vita e della pace, nella nostra nazione e in vari Paesi del mondo».

L’auspicio dell’ordinario militare per l’Italia è che «una supplica incessante e insistente si levi dunque da questa nostra Chiesa, soprattutto dal cuore di noi suoi pastori. Con coraggio e abbandono – è l’esortazione -, non stanchiamoci di intercedere, con Cristo, per Cristo e in Cristo: Egli, che è Principe della pace ed è la nostra pace, protegga tutti gli uomini, specie i più piccoli e inermi; illumini le menti di chi può farsi promotore di processi di dialogo e riconciliazione, tocchi i cuori bruciati dall’odio e dalla sete di potere, convertendoli al bene sommo e insostituibile della pace, dono unico e prezioso di Dio».

25 febbraio 2022