L’omaggio di Roma ai 100 anni di Alberto Sordi
In Campidoglio la cerimonia per ricordare l’attore, portavoce della romanità nel cinema, nell’anniversario della nascita. Christian De Sica: «Un rivoluzionario della comicità». Carlo Verdone: «Ha capovolto le regole dell’arte drammatica». Il progetto di dedicare alla sorella Aurelia la piazza davanti alla villa
Il 15 giugno 1920 nasceva a Roma, nel quartiere Trastevere, Alberto Sordi icona della commedia all’italiana protagonista di oltre 200 film e portavoce della romanità nel cinema. Un attore rimasto nel cuore di tanti, come dimostrano le 18mila prenotazioni giunte per visitare la mostra allestita nella villa dell’Albertone nazionale, in piazzale Numa Pompilio a Caracalla, che avrebbe dovuto aprire i battenti il 7 marzo scorso. A causa del lockdown, l’inaugurazione è stata posticipata al 16 settembre. Nel centenario della nascita ieri, 15 giugno, Roma lo ha ricordato con una cerimonia nella Sala della Protomoteca in Campidoglio durante la quale il sindaco Virginia Raggi ha annunciato che si è al lavoro per dare seguito alla richiesta avanzata dalla Fondazione Museo Alberto Sordi di intitolare la piazza antistante alla villa ad Aurelia Sordi, che ha dedicato la vita al fratello Alberto accudendolo «quasi come una madre», ha evidenziato Carlo Verdone. «Stiamo seguendo con apprensione e attenzione questa iniziativa» ha detto Raggi. Acquistata nel maggio 1954, rappresenta «un luogo indissolubilmente legato alla famiglia Sordi ed è giusto rendere omaggio a Aurelia dedicandole il piazzale», ha aggiunto Giambattista Faralli, vicepresidente della Fondazione.
La villa, alle porte delle Terme di Caracalla, dal 2021 sarà stabilmente aperta al pubblico,aderendo al desiderio di Alberto e della sorella. «Se non ci fosse stata l’emergenza sanitaria oggi avremmo inaugurato l’imponente archivio di Alberto sottoposto a vincolo dalla soprintenda archivistica del Lazio», ha spiegato Faralli. Anche il Campidoglio è stato la “casa” di Sordi per un giorno. Il 15 giugno 2000, in occasione dell’80° compleanno, l’attore fu invitato dall’allora sindaco Francesco Rutelli – seduto in prima fila accanto a un altro ex primo cittadino, Walter Veltroni – a indossare la fascia tricolore.
Il sindaco Raggi ha messo in risalto la straordinarietà di Alberto Sordi, capace di «descrivere la romanità e i romani in modo pungente a tratti ironico, a tratti un po’ malinconico. Ha sempre trovato una vena umana nei suoi personaggi facendoceli amare». Moderata da Alessandro Nicosia, curatore e organizzatore degli Eventi per il Centenario Sordi, la cerimonia è stata l’occasione per il Capo di Gabinetto della Regione Lazio Albino Ruberti per richiamare l’attenzione sul settore cinematografico, «una delle industrie importanti del territorio che, come altri settori, sta vivendo un momento difficilissimo legato al coronavirus. Ci auguriamo che si possa presto aprire una nuova fase di rilancio».
Definendolo «un rivoluzionario della comicità», Christian De Sica ha confessato di non aver mai considerato Sordi un attore ma «uno zio» perché si recava a cena a casa De Sica due volte a settimana. «Italiani come lui sono un po’ in estinzione – ha aggiunto -. Devo a lui tantissimo. Mio padre Vittorio è un fatto di dna ma mi sono molto ispirato ad Alberto». “Il malato immaginario” e “Vacanze di Natale ‘91”, le pellicole che hanno visto insieme De Sica e Sordi.
Due i titoli che accomunano anche Verdone e Sordi: “In viaggio con papà” e “Troppo forte”. «Alberto ha capovolto le regole dell’arte drammatica – ha affermato Verdone -. Ha imposto un suo modo futurista di recitare, scardinando le pause e i tempi». Massimo Ghini ha ricordato che il regista italo-americano Francis Ford Coppola, incontrato in occasione della realizzazione di uno spot televisivo, la prima cosa che gli chiese fu di mostrargli «il “little jump” quel piccolo saltello inimitabile di Sordi». Edoardo Pesce ha recentemente portato sul piccolo schermo il film “Permette? Alberto Sordi”, che ripercorre il ventennio dal 1937 al 1957, dagli esordi alla celebrità di Albertone. Una pellicola «sulla tenacia, sul non arrendersi mai e fare della propria unicità un punto di forza», ha spiegato l’attore. Italo Ormanni, presidente della Fondazione Museo Alberto Sordi, ha donato al sindaco Raggi la prima edizione della locandina del film “Il vigile” che vide Sordi accanto a Vittorio De Sica, Sylva Koscina e Marisa Merlini.
16 giugno 2020