L’omaggio di Mattarella alle vittime delle Fosse Ardeatine

Il capo dello Stato al mausoleo nel 79° anniversario dell’eccidio. La premier Meloni: «Spetta a tutti noi ricordare. La memoria sia dovere civico da esercitare ogni giorno»

Era il 24 marzo del 1944 quando 335 italiani innocenti venivano trucidati dalle truppe di occupazione tedesche nelle antiche cave di pozzolana situate nei pressi della via Ardeatina. Una rappresaglia per l’attentato partigiano di via Rasella, in cui avevano trovato la morte 33 soldati della Ordnungspolizei, la polizia tedesca. Oggi, 79 anni dopo, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è recato al mausoleo delle Fosse Ardeatine, che ne conserva le spoglie, per rendere omaggio alle vittime. Con lui anche il ministro della Difesa Guido Crosetto. Sul palco, tra gli altri, il presidente del Senato Ignazio La Russa, il presidente della Camera Lorenzo Fontana, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri e la vice presidente della Regione Lazio Roberta Angelilli.

Dopo la deposizione da parte del capo dello Stato di una corona d’alloro sulla lapide dedicata ai Caduti del 24 marzo 1944, sono intervenuti il Presidente dell’Anfim (Associazione nazionale famiglie italiani martiri) Francesco Albertelli e Marco Trasciani, segretario generale Anfim, che ha letto i nomi dei Martiri. La commemorazione è proseguita poi con la preghiera cattolica recitata dal cappellano militare Sergio Siddi e con la preghiera ebraica officiata dal rav. Riccardo Di Segni, rabbino capo della Comunità ebraica di Roma. Al termine, Mattarella ha reso omaggio, all’interno del Mausoleo Ardeatino, alle vittime dell’eccidio.

«Oggi l’Italia onora le vittime dell’eccidio delle Fosse Ardeatine – scrive la premier Giorgia Meloni in un messaggio -. Settantanove anni fa 335 italiani sono stati barbaramente trucidati dalle truppe di occupazione naziste come rappresaglia dell’attacco partigiano di via Rasella. Una strage che ha segnato una delle ferite più profonde e dolorose inferte alla nostra comunità nazionale: 335 italiani innocenti massacrati solo perché italiani. Spetta a tutti noi – Istituzioni, società civile, scuola e mondo dell’informazione – ricordare quei martiri e raccontare in particolare alle giovani generazioni cosa è successo in quel terribile 24 marzo 1944 – il monito -. La memoria non sia mai un puro esercizio di stile ma un dovere civico da esercitare ogni giorno».

24 marzo 2023