Nel giorno dell’Unità nazionale e delle Forze armate, oggi, 4 novembre, il presidente della repubblica Sergio Mattarella ricorda «le gesta e l’esempio che hanno contraddistinto il comportamento di tanti militari nelle vicende che hanno accompagnato nei decenni lo sviluppo dell’Italia», che «ispirano ancora oggi il personale delle Forze Armate, al quale va la riconoscenza di tutto il Paese per il contributo fornito alla sicurezza della comunità nazionale e internazionale».

Il Capo dello Stato ricorda che nel 2019 ricorre il «centenario del decreto che volle una festività dedicata alla appena conquistata unità della Patria» mentre «settanta anni fa la Repubblica riconobbe, con legge del Parlamento, il 4 novembre come Giornata dell’Unità nazionale». Si tratta quindi di «una data in cui si riassumono i valori di una identità nazionale lungamente perseguita dai popoli d’Italia con le aspirazioni risorgimentali e con i grandi sacrifici compiuti dal popolo italiano nella prima guerra mondiale». Ancora, Mattarella ricorda un altro anniversario: i 20 anni dalla legge che «apriva alle cittadine italiane l’arruolamento nelle forze armate, con un contributo positivo alle capacità del Paese in materia di difesa».

Venendo invece all’oggi delle forze armate italiane, il presidente della Repubblica sottolinea come «nelle aree più martoriate del nostro pianeta, i nostri militari assicurano il sostegno dell’Italia alla salvaguardia dei diritti umani e per prevenire e contrastare il terrorismo.
In un mondo attraversato da molteplici tensioni e scosso da diffusa conflittualità, lo Stato italiano – prosegue – oggi schiera oltre 6mila persone in 22 Paesi, a salvaguardia dei più deboli ed oppressi. A tutti loro va un particolare pensiero». Per il Capo dello Stato, «si tratta di un impegno gravoso che risponde alle responsabilità assunte dalla Repubblica a tutela della pace nel contesto internazionale». Un ruolo, osserva, «riconosciuto e apprezzato, a iniziare dai Paesi amici ai quali forniamo supporto nell’affermazione della loro indipendenza, nel consolidamento di relazioni internazionali rispettose della legalità e dei diritti di ciascuno».

Per Mattarella, «i traguardi raggiunti ci consentono di guardare al futuro con fiducia, consapevoli, tuttavia, dei rischi e delle sfide portate tuttora alla pacifica convivenza». Quindi, nelle sue parole, «il più vivo apprezzamento del Paese per la professionalità e le qualità umane espresse dai militari e dai dipendenti civili della difesa nella loro attività».

4 novembre 2019