L’omaggio di Kirill al Milite Ignoto

Il patriarca di tutta la Russia ha deposto una corona di fiori, alla vigilia del 77° anniversario della vittoria nella II guerra mondiale, che si celebra il 9 maggio. «Tutti devono difendere la nostra patria»

Una corona di fiori: è l’omaggio di Kirill, patriarca di Mosca e di tutta la Russia, alla Tomba del Milite Ignoto, nel Giardino di Alessandro, vicino al Cremlino. Lo ha lasciato ieri, 8 maggio, alla vigilia del 77° anniversario della vittoria nel secondo conflitto mondiale, che si celebra oggi. Con lui, insieme a diversi rappresentanti della Chiesa ortodossa russa, anche il tenente generale Selezenev, comandante militare di mosca, ufficiali e semplici soldati. A darne notizia, il sito di informazione del Patriarcato di Mosca. Dopo la deposizione della corona, riferiscono, è stato osservato un momento di silenzio e la banda militare ha eseguito l’inno nazionale della Russia.

Prendendo la parola, il patriarca si è congratulato con i soldati e con tutti i partecipanti alla cerimonia nel Giorno della vittoria, ricordando «l’eroismo delle nostre forze armate», che seppero fermare alle porte di Mosca il nemico. «È questa capacità di morire per gli ideali più alti, che sono la fede, il popolo, la Patria, che rende invincibile il nostro popolo, il nostro Paese – ha aggiunto -. In questo momento, tutti noi, sia la Chiesa che le forze armate, dobbiamo soprattutto collaborare per infondere nelle persone un senso di patriottismo, fedeltà agli ideali, disponibilità a difendere la propria Patria».

Riferendosi alla Divina Liturgia da poco celebrata nella cattedrale delle forze armate della Federazione russa, Kirll ha affermato di aver gioito, «vedendo migliaia di nostri militari nel tempio, che hanno pregato con me per la Patria, per le forze armate, per il nostro popolo. Finché sarà così, la Russia sarà invincibile – ha dichiarato -. E perché sia ​​così, tutti devono difendere la nostra Patria, il nostro popolo secondo il posto di ciascuno. Qualcuno con una mazza in mano, come dicevano i nostri padri e nonni, qualcuno con la sua parola, qualcuno con il suo pensiero, qualcuno con la sua arte, qualcuno con la sua impresa. Ma tutti dobbiamo lavorare affinché la nostra Patria diventi forte e invincibile, e questo sarà una garanzia della nostra vera libertà», ha concluso.

9 maggio 2022