L’omaggio di Francesco all’Immacolata

Il Papa, ai piedi della statua mariana in piazza Mignanelli, ha affidato l’umanità alla Vergine: «Liberaci da ogni schiavitù spirituale e materiale». Poi il saluto ai malati dell’Unitalsi. Tra loro Alex, 84 anni, senza fissa dimora

«Restate spiritualmente vicino a me in questo giorno dedicato alla Madonna» ha detto Francesco a San Pietro, dopo l’Angelus dell’otto dicembre. E la gente è accorsa, in massa, anche fisicamente accanto a Papa Bergoglio, bloccando il passeggio e lo shopping natalizio di piazza di Spagna. Già alle tre del pomeriggio, nell’intera zona del Tridente, una folla enorme aspettava il Pontefice che sarebbe arrivato un’ora e venti dopo per il suo omaggio alla Vergine Immacolata. Ad attenderlo, tra gli altri, il cardinale vicario Agostino Vallini, il vicegerente Filippo Iannone, i vescovi Matteo Zuppi e Lorenzo Leuzzi, il sindaco di Roma Ignazio Marino e il presidente della Provincia Nicola Zingaretti.

Prima dell’arrivo in piazza Mignanelli, dove si trova la statua dell’Immacolata, il Papa si è recato alla basilica di Santa Maria Maggiore dove ha reso omaggio alla Salus Populi Romani. Francesco si è affidato quindi alla Madonna affinché «liberi l’umanità da ogni schiavitù spirituale e materiale». Quello del Papa è stato un atto di fiducia nei confronti della Vergine: «Sapere che tu, che sei nostra madre – ha detto Francesco -, sei totalmente libera dal peccato ci dà grande conforto. Sapere che su di te il male non ha potere, ci riempie di speranza e di fortezza nella lotta quotidiana che noi dobbiamo compiere contro le minacce del maligno».

Nella breve preghiera il Papa ha ammonito ad «andare controcorrente» per poi chiedere ancora una volta che l’umanità sia liberata da ogni forma di schiavitù: «La potenza dell’amore di Dio, che ti ha preservata dal peccato originale, per tua intercessione liberi l’umanità da ogni schiavitù spirituale e materiale, e faccia vincere, nei cuori e negli avvenimenti, il disegno di salvezza di Dio». Quindi l’appello ad andare controcorrente e alla spoliazione: «In questo tempo che ci conduce alla festa del Natale di Gesù, insegnaci ad andare controcorrente: a spogliarci, ad abbassarci, a donarci, ad ascoltare, a fare silenzio, a decentrarci da noi stessi, per lasciare spazio alla bellezza di Dio, fonte della vera gioia».

Alla fine della preghiera, sono stati gli oltre 100 ammalati, presenti in piazza Mignanelli grazie all’Unitalsi, i veri protagonisti dell’incontro con Francesco. Il Papa si è fermato a parlare con la maggior parte di loro dispensando carezze e parole di conforto. Tra loro anche Alessandro, disabile senza fissa dimora. Alex, come si fa chiamare dagli amici, ha 84 anni e vive nella periferia della città, a Settecamini, dove ha trovato il sostegno dei volontari unitalsiani della parrocchia di Santa Maria dell’Olivo. Da tempo vive in una roulotte in attesa dell’assegnazione di una casa popolare.

«Ogni anno – dice Alessandro Pinna, presidente dell’Unitalsi di Roma – è una nuova emozione soprattutto per le persone malate che hanno l’occasione di salutare il Papa. Alex quest’anno è con noi anche per rappresentare idealmente tutte quelle persone che vivono ai margini della nostra città». Poco prima di rientrare in macchina, Francesco ha scambiato la papalina con un ragazzo che si è fatto largo tra la folla. Il Papa ha preso il copricapo tra le dita e l’ha dato al giovane: «Va bene?» ha detto sorridendo. Poi, salito sull’auto che lo avrebbe riportato a Santa Marta, ha abbassato il finestrino per salutare ancora le due ali di folla che scorrevano ai fianchi dell’utilitaria blu.

 

9 dicembre 2014