Lojudice: «Ogni bambino ucciso è anticipazione della fine del mondo e dell’umanità»

Il cardinale ha presieduto a Roma la Messa organizzata dall’associazione Fonte di Ismaele in memoria dei piccoli vittime di violenza, guerra e indifferenza, in occasione della Giornata mondiale del 20 novembre. Al termine, ha ricevuto la presidenza onoraria

La cappella dell’Istituto Don Bosco, in via Palmiro Togliatti, a Roma, ha ospitato ieri, giovedì 23 novembre, la Messa celebrata in memoria dei bambini vittime di violenza, guerre e indifferenza, in occasione della Giornata mondiale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, celebrata il 20 novembre. A presiedere, il cardinale arcivescovo di Siena e vescovo di Montepulciano Paolo Lojudice, già ausiliare di Roma. Ha concelebrato il vescovo del settore Est Riccardo Lamba, responsabile del Servizio tutela minori e persone vulnerabili della diocesi di Roma.

La scelta del luogo non è casuale: nell’Istituto infatti ha sede l’associazione Fonte di Ismaele, che da circa 15 anni vede impegnate Medicina Solidale e la onlus Dorean Dote (che in greco significa “Date gratuitamente”) nella tutela dei più piccoli, soprattutto nella periferia di Roma. E al termine della Messa, è stata consegnata al cardinale una targa con la nomina simbolica a presidente di Fonte di Ismaele.

«Cosa facciamo e soprattutto, facciamo tutto il possibile perché i bambini, anche uno solo, soffrano un po’ meno?», ha domandato nell’omelia il cardinale, osservando che «le lacrime sono tutte uguali, in qualunque parte del mondo. Ogni bambino ucciso è anticipazione della fine del mondo e dell’umanità». Oggi, ha ricordato, nel mondo «sono 450 milioni i bambini che vivono in zone di conflitto: una perenne strage degli innocenti che echeggia da quel drammatico episodio del Vangelo».

Riferendosi quindi al brano evangelico del giorno, quello del pianto di Gesù su Gerusalemme, ha spiegato che «non l’avevamo scelto ma è tagliato apposta per questa nostra celebrazione: le lacrime di Gesù che piange, parla di guerra, di assedi. Poche parole ma di grande intensità. Una scena che si può quasi vedere. Le parole di Gesù non sono una minaccia né un castigo di Dio, che è assoluta e infinita misericordia». Al contrario: è come «una mamma che avverte il figlio di non attraversare la strada perché è pericoloso: è un avvertimento. Gesù cosa vede in quel momento? Un grande edificio religioso, un formicolare di uomini e donne ma su tutto questo vede l’insensata ottusità di esseri umani che appaiono piccoli, non all’altezza della loro vocazione. I Vangeli non hanno avuto timore di raccogliere le lacrime di Gesù. Sono preziose rivelatrici di tutto il suo agire».

Lojudice, parafrasando le parole del Signore, ha ammonito: «Se avessimo compreso anche noi, anche tu, ciò che porta alla pace. C’è una via che porta alla pace ma forse non la vediamo, un tempo in cui percorrerla ma anche un tempo in cui viene nascosta. Gesù è la via: quello che è impossibile all’uomo è possibile a Dio. Gerusalemme che ha smarrito la strada che porta alla pace: è una tragica profezia». Nelle parole del porporato, «non basta sopportare il male in attesa di tempi migliori». Occorre «capire cosa Dio ci vuole comunicare. Certi eventi diventano occasione per interrogarsi sul senso della vita, sulla conversione dei nostri gesti quotidiani». Citando Papa Francesco, Lojudice ha ricordato che «la guerra non si può giustificare. E Dio piange, Gesù piange. Che il mondo ritrovi la capacità di piangere per i suoi crimini e ritrovi la forza di guardare a un futuro di pace, soprattutto per i più piccoli, privilegiati del Vangelo», l’auspicio.

«Senza preghiera ogni nostro sforzo è inutile. Questo è il senso della celebrazione di oggi», aveva detto nel breve saluto all’inizio della Messa Lucia Ercoli, presidente di Medicina Solidale. «Nel momento in cui da due anni in Europa, ora in Palestina e in tante altre località, a migliaia i bambini vengono martoriati e uccisi, l’unica azione da fare è quella liturgica perché riteniamo che dietro ogni attacco a ogni singolo bambino si stiano scatenando le forze del male», le sue parole. Al termine della celebrazione poi sempre Ercoli ha conferito al cardinale Lojudice la presidenza onoraria di Fonte di Ismaele, ricordando il lavoro «costante, silenzioso ed encomiabile di pediatri, psicologi, mediatori sociali e volontari» di Fonte di Ismaele, Medicina Solidale e Dorean Dote.

Un’azione che si traduce in opere concrete: solo al centro di via Aspertini sono stati effettuati 2.700 interventi sanitari pediatrici su una popolazione di 900 bambini presi in carico; sono stati distribuiti pacchi a 3200 nuclei familiari, anche attraverso le unità di strada, e assistiti 120 bambini con patologia dello spettro autistico  a cui è stato garantito un percorso di riabilitazione gratuito. «Da alcuni anni sono a Siena – ha detto Lojudice ricordando la sua precedente esperienza di ausiliare a Roma -: è un contesto diverso ma certe situazioni esistono un po’ ovunque perché sono quelle che il Signore ci mette davanti. Quando cammini per strada non puoi girarti dall’altra parte. Non mi interessano le etichette, sono stato e resto sempre un prete», ha concluso.

24 novembre 2023