L’Italia dei tragitti religiosi in un’App, arriva Francesco’s Ways

Le vie dei pellegrini valorizzate con il Giubileo della misericordia. Il ministro Franceschini: «Opportunità per i borghi a rischio abbandono»

Le vie dei pellegrini valorizzate con il Giubileo della misericordia. Il ministro Franceschini: «Opportunità per i borghi a rischio abbandono»

La più famosa è la via Francigena, quasi duemila chilometri, percorsa per la prima volta dall’arcivescovo di Canterbury circa mille anni fa, dalla Gran Bretagna a Roma. Non è però l’unico tragitto lungo il quale nei secoli si sono messi in cammino i pellegrini e, oggi, gli amanti del turismo sostenibile che rivendicano la lentezza come forma di sopravvivenza nell’era contemporanea, schizofrenica e plastificata. Ognuno con storia a sé e con organizzazione in proprio, finalmente questi percorsi potranno entrare a far parte di un unico sistema di promozione.

È la ragione per cui si sono incontrati, il 24 ottobre, Ministero dei Beni culturali, Santa Sede, Regioni e associazioni: soggetti che ruotano tutti attorno al mondo dei cammini e che si sono dati appuntamento a Castel Sant’Angelo – con il convegno “I Cammini incontrano il Giubileo”. Tra gli intervenuti, il titolare del Mibact Dario Franceschini, il vicepresidente dell’Opera romana pellegrinaggi monsignor Liberio Andreatta ed il coordinatore degli assessori regionali al turismo Giovanni Lolli, il quale ha spiegato come ci sia «una certa pigrizia» in Italia, per cui «ci accontentiamo di essere il posto più bello del mondo, come se ciò bastasse, e non ci curiamo di come questo prodotto viene offerto o promosso».

Sì, perché la questione è che sono tantissimi i tragitti religiosi ma anche culturali, naturalistici e spirituali già percorribili: 6.600 chilometri da Nord a Sud, passando dal cammino di San Benedetto ai luoghi di San Francesco o per il cammino di Santa Barbara in Sardegna e che fino ad oggi hanno visto aumentare di anno in anno, solo con il passaparola, i pellegrini che le percorrono, senza tuttavia riuscire a fare sistema. Il Giubileo della Misericordia che si aprirà l’8 dicembre rappresenta allora, è stato detto, un’occasione unica per mettere in rete tutti questi cammini, «un altro dei tesori di cui il nostro Paese è ricco», come ha ricordato Andreatta che ha pure sottolineato la necessità per ciascun uomo di «mettersi in cammino» e come però «non tutti i viaggi sono pellegrinaggi: per definirsi tali devono contemplare una “rottura irreversibile” con il proprio passato». È quel “quid” che distingue Ulisse da Abramo, «con il primo che ritrova ciò che ha lasciato, mentre il secondo no: Abramo si mette in cammino verso una terra promessa che non raggiungerà mai, è vero, ma il viaggio è importante quanto la meta e le difficoltà sono imprescindibili e necessarie per la purificazione interiore».

E il 2016 – lo ha annunciato ufficialmente Franceschini – sarà l’anno nazionale dei cammini e per questo verrà realizzato anche un portale ad hoc. «Il progetto di mettere a sistema le vie dei pellegrini, religiose o laiche, deve diventare un grande progetto del Paese. I cammini sono una opportunità straordinaria per rivalutare zone intere del territorio italiano, specie della dorsale appenninica perché, come è accaduto per Santiago di Compostela, possono ripopolare i borghi, creare opportunità lavorative, portare cultura e sviluppo valorizzando l’Italia come museo diffuso».

Nel corso del convegno è stata presentata anche un’App – Francesco’s ways – che sarà lanciata a giorni e che offrirà – attraverso la geolocalizzazione dell’utente – mappe, chat, punti di ristoro e ospitalità lungo tutti i cammini del Belpaese. Inoltre c’è l’idea di realizzare un “Atlante dei cammini italiani” e, infine, il progetto “Case cantoniere” e che vede protagoniste le ben note casette rosse che costellano l’Italia: 1600 strutture da convertire, in accordo con Anas e Demanio, in ostelli, locande, stazioni per bici o cavalli, affidandole a privati i quali, praticando offerte di accoglienza low cost potranno usufruire a loro volta di sgravi fiscali.

Ridurre il nostro impatto sull’ambiente e fermare l’avanzata del brutto – in un tempo in cui la perdita del territorio, in Italia, è stata quantificata in qualcosa come 8 metri quadrati al secondo – è una scelta coraggiosa «e camminare – lo hanno ribadito noti camminatori presenti all’incontro – è un atto politico di straordinaria bellezza».

 

26 ottobre 2015