L’invito di Oxfam: consumare “Al giusto prezzo”

Nella Giornata mondiale dell’alimentazione, l’associazione rilancia la campagna per sensibilizzare sulle condizioni dei lavoratori nel mercato agricolo

Scoprire la realtà che si nasconde nello scontrino del cibo che acquistiamo. Questo l’invito che arriva dal nuovo video con cui Oxfam rilancia la campagna “Al giusto prezzo”. L’occasione: la Giornata mondiale dell’alimentazione, che si celebra oggi, 16 ottobre. A prestare la voce, Alessandro Benvenuti. Sullo schermo, un diavolo che si aggira fra gli scaffali del supermercato, accompagnandoci nella ricerca della migliore offerta.

Smitizzante e provocatorio, il video fa risuonare l’esortazione a consumare “Al giusto prezzo”, vale a dire con una maggiore consapevolezza sulle condizioni spesso drammatiche dei lavoratori impiegati nel mercato agricolo in Italia. «Una realtà fatta di lavoro nero e grigio, di caporalato, ingiustizie subite a causa di una filiera troppo spesso costruita per vendere prodotti alla migliore offerta – denunciano da Oxfam -, mantenendo alti i profitti per chi li mette negli scaffali e minimizzando il compenso per chi li ha prodotti. Un sistema che non fa che aumentare le disuguaglianze nel nostro Paese».

Nelle parole di Elisa Bacciotti, responsabile delle campagne Oxfam Italia, «ignorare le informazioni sui prodotti che acquistiamo si traduce in una vera e tangibile sofferenza per le persone che lavorano nella filiera del cibo e in una crescente disuguaglianza alimentata dall’avidità e da scelte sbagliate di pochi a scapito di molti . Le prime vittime in questo momento in Italia sono 600mila braccianti irregolari, di cui 130mila privati di qualsiasi diritto e dignità. Una realtà quotidiana che il video, lanciato alla vigilia della Giornata dell’alimentazione, ci aiuta a mettere sotto ai riflettori».

Con la campagna “Al Giusto Prezzo” Oxfam chiede ai maggiori supermercati italiani di impegnarsi in modo responsabile e trasparente per tutelare i diritti dei lavoratori che coltivano e producono il cibo che mangiamo. Un appello che viene rilanciato anche a tutti i consumatori italiani, che possono far sentire la propria voce firmando la petizione proposta dall’organizzazione.

16 ottobre 2020