Lingue dei segni: «Comunicare è un diritto»

Lo afferma suor Veronica Donatello (Pastorale delle persone disabili), nella Giornata internazionale. «Il dovere di metterci in rete e relazionarci con gli altri»

Il «diritto» alla comunicazione e il dovere della formazione, «per comunicare con tutti». Per suor Veronica Donatello, responsabile del Servizio nazionale Cei per la pastorale per le persone disabili, sta qui il senso della Giornata internazionale delle lingue dei segni, che si celebra oggi, 23 settembre. Un’opportunità per sostenere e proteggere l’identità linguistica e la diversità culturale di tutte le persone sorde e di tutti i “segnanti”, voluta dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, che ha istituito la Giornata nel 2017; nel 2018 la prima celebrazione.

Per suor Donatello, si tratta di un’occasione che «ci ricorda che siamo donne e uomini di relazione e che ci esprimiamo con la comunicazione. Questa Giornata – prosegue – ci ricorda che c’è una fetta di popolazione che usa un altro sistema per comunicare. Per anni si è pensato che la lingua dei segni fosse usata solo dalle persone sorde ma grazie a recenti studi si è visto che si usa molto per le disabilità comunicative dove ci sono delle pluri-disabilità e per alcune disabilità transitorie. Per l’uomo è necessario comunicare. La finalità della Giornata è ribadire che sia un diritto di ogni cittadino poter apprendere linguaggi nuovi e lingue che possano metterci in rete e relazionarci con gli altri. Questo – conclude – è un impegno non solo in ambito sociale e politico ma soprattutto per la Chiesa che evangelizza».

23 settembre 2021