L’incontro di Francesco con i rabbini europei

Al centro dell’incontro i temi dell’antisemitismo e della persecuzione contro i cristiani. Il rabbino Lewin: «I leader religiosi siano uniti contro l’odio»

Al centro dell’incontro i temi dell’antisemitismo e della persecuzione contro i cristiani. Il rabbino Lewin: «I leader religiosi siano uniti contro l’odio»

Si è svolto ieri, lunedì 20 aprile, in Vaticano il primo incontro della Conferenza dei rabbini europei con il Papa. Al centro, il tema del dilagare in Europa dell’antisemitismo e quello della persecuzione dei cristiani in Medio Oriente. Un incontro avvenuto alla vigilia del cinquantesimo anniversario della dichiarazione conciliare Nostra aetate, che «lascia presagire nuove relazioni rafforzate», ha dichiarato all’Agenzia Sir il direttore esecutivo della Conferenza Moshé Lewin.

A dare il quadro della situazione attuali, i dati fornite dal rapporto annuale del Kanton Center, che parlano di un antisemitismo aumentato in Europa del 40% nel corso del 2014, tanto da spingere un numero crescente di ebrei a interrogarsi sul proprio futuro nel Vecchio Continenti. 766 gli «episodi di violenza» registrati, a fronte dei 554 del 2013. La maggior parte dei casi è stata registrata in Francia (164) e in Gran Bretagna (141). Consistenti aumenti anche in Germania (da 36 a 76), Svezia (da 3 a 17) e Australia (da 11 a 30). Particolare la situazione francese, dopo gli attentati di Parigi. «Oggi – ha riferito il rabbino Lewin – davanti a tutte le scuole ebraiche ci sono militari e potete immaginare cosa significhi per noi portare i nostri figli di 5 e 6 anni a scuola con persone che per difenderci hanno la mitragliatrice in mano. È drammatico anche se necessario».
Il direttore della Conferenza dei rabbini europei ha rinnovato quindi l’invito a «tutti i responsabili religiosi» a lottare contro tutti gli estremismi: «Dobbiamo chiedere ai leader spirituali di bandire dalle predicazioni tutto ciò che può condurre all’odio e alla violenza». Piena solidarietà quindi anche ai cristiani d’Oriente. «Deve essere condannata con forza – ha continuato il rabbino – ogni forma di persecuzione, e soprattutto si deve chiedere ai governi di agire per fermare questo massacro perché se si lascia fare, si rischia di arrivare al genocidio. Non amo fare comparazioni tra i genocidi. Ma non dobbiamo permettere che ci siano in atto simili persecuzioni. E noi che abbiamo vissuto questo tipo di dramma e di genocidio, dobbiamo essere i primi a condannare, i primi testimoni perché sappiamo dove può arrivare l’odio».
Prima dei discorsi ufficiali, c’è stato uno scambio di doni tra Francesco e i rabbini: il primo ha donato a ciascuno dei presenti una medaglia pontificia; i rabbini invece hanno offerto al Papa un piccolo orologio personalizzato con la raffigurazione della sacralità del tempo.
21 aprile 2015