L’incontro con le popolazioni indigene, “cuore” del viaggio del Papa in Canada

Il programma presentato in Sala stampa vaticana dal direttore Matteo Bruni. La partenza il 24 luglio da Fiumicino; il ritorno il 30. Francesco: «Un pellegrinaggio penitenziale», sulla strada della riconciliazione e della guarigione

«Un pellegrinaggio penitenziale»: Papa Francesco ha scelto queste parole per definire l’ormai imminente viaggio apostolico in Canada, dal 24 al 30 luglio, presentato ieri, 20 luglio, in Sala stampa vaticana dal direttore Matteo Bruni. Al centro, come cuore pulsante, l’incontro con le popolazioni indigene.

Il pontefice partirà da Santa Marta alle 8.10, diretto a Fiumicino, da dove decollerà alle 9. Un viaggio di 10 ore e 20 minuti – con 8 ore di fuso orario -, che lo porterà alle 11.20  (ora locale) a Edmonton, per l’accoglienza ufficiale. Quindi, dopo la presentazione delle delegazioni e la Guardia d’Onore, il trasferimento al Saint Joseph Seminary, distante circa 30 chilometri. Lunedì 25, alle 8.45, dopo la Messa in privato il Papa si trasferirà in auto a Maskwacis, il cui nome in lingua indigena significa “colline dell’orso”, dove alle 10 è in programma l’incontro con le popolazioni indigene First Nations, Mètis e Inuit. Sarà accolto nella chiesa dedicata alla Madonna dei Sette Dolori dal parroco e da alcuni anziani, poi proseguirà su una golf car al Bear Park Pow-Wow Grounds, dove sarà accolto da una delegazione di capi indigeni provenienti da tutto il Paese. Qui terrà il suoi primo discorso – in lingua spagnola come tutti gli altri del viaggio -, seguito dal saluto di alcuni capi. Alle 11.45 il rientro in seminario.

Nel pomeriggio, alle 16.30, Francesco si recherà in auto nella chiesa del Sacro Cuore, sede di una comunità mista di cattolici dei popoli indigeni e non. L’incontro con le popolazioni indigene e con i membri della comunità parrocchiale è previsto alle 16.45. Accolto dal parroco, Francesco entrerà insieme a lui nell’edificio accompagnato da suoni di tamburo. Il benvenuto, quindi il secondo discorso, preceduto da un canto indigeno; poi la preghiera del Padre Nostro, il saluto ad alcuni fedeli e la benedizione della statua dedicata a santa Kateri Tekakwitha, la prima indigena del Nord America riconosciuta santa dalla Chiesa cattolica. Alle 17.45 il rientro seminario.

Il 26 luglio, alle 9, è in programma il trasferimento in auto al Commonwealth Stadium, dove alle 10 ci sarà la Messa, con l’omelia del Papa e al termine il saluto del vescovo di Edmonton Richard William Smith. Alle 12.15 il ritorno seminario. Nel pomeriggio, alle 16, il trasferimento in auto al Lac Saint-Anne, a ovest di Edmonton: un luogo di pellegrinaggio e di guarigione per migliaia di pellegrini, che venerano la figura di sant’Anna. Accolto dal parroco, il Papa proseguirà verso il lago su una golf car, passando accanto alla statua di sant’Anna accompagnato da suoni di tamburo. Arrivato al lago, farà il segno della croce verso i quattro punti cardinali, secondo la consuetudine indigena, e benedirà l’acqua del lago. Infine proseguirà in golf car fino al palco, sempre benedicendo i fedeli con l’acqua del lago. Poi l’omelia del  Papa, la preghiera fedeli, il Padre Nostro, un’altra preghiera e la benedizione finale. Al termine, il ritorno in papamobile alla chiesa parrocchiale e la benedizione della statua di Nostra Signora che scioglie i nodi. Il trasferimento al seminario è previsto per le 18.

Mercoledì 27 è il giorno della partenza per Québec, dove l’arrivo in forma privata è previsto per le 15.05. Accolto dalle autorità locali, alle 15.20 il Santo Padre si dirigerà dall’aeroporto alla Cittadella di Quebéc, residenza del governatore centrale, che lo accoglierà insieme alla moglie; poi l’incontro con il primo ministro Justin Trudeau e, al termine, la foto ufficiale con goveratore generale e premier. Alle 16.20 l’incontro con le autorità civili, i rappresentanti delle popolazioni indigene e il corpo diplomatico, con il discorso del Papa, che tornerà poi in arcivescovado in auto aperta. Giovedì 28 luglio, alle 8.40 Francesco si trasferirà al santuario nazionale di Sainte-Anne-de-Beaupré, luogo del primo incontro di Giovanni Paolo II con gli indigeni nel 1984, dove arriverà alle 9.20 e farà un giro in auto aperta. Alle 10 la Messa, con l’omelia del Papa e il saluto finale del cardinale Gerard Cuprien Lacroix, arcivescovo di Québec. Alle 12 il rientro in arcivescovado. Alle 17 il trasferimento alla cattedrale di Notre Dame, la più antica sede vescovile del Nord America, dove il Papa reciterà i vespri con i vescovi, i sacerdoti, i diaconi, i consacrati, i seminaristi e gli operatori pastorali e pronuncerà l’omelia. Al termine, la preghiera silenziosa davanti alla tomba di san Francesco de Laval, primo vescovo di Québec nel Settecento e figura importante per i rapporti con le popolazioni indigene.

Venerdì 29 luglio, dopo la Messa in privato e l’incontro privato con i membri della Compagnia di Gesù presenti in Canada, il Papa incontrerà alle 10.45 in arcivescovado una delegazione di indigeni presenti in Québec. Al termine è previsto il trasferimento all’aeroporto di Québec, direzione Iqualit, una stazione di pesca con poco meno di 8mila abitanti usata da sempre da questa popolazione indigena. Francesco raggiungerà l’aeroporto alle 15.50 e sarà accolto dal vescovo di Churchill-Hudson Bay Anthony Wieslav Kròtki. Alle 16 si trasferirà in una scuola elementare elementare per l’incontro privato alcuni alunni delle ex scuole residenziali, che inizierà alle 16.15. Alcuni di loro gli diranno alcune parole, poi la preghiera e la benedizione. Alle 17 l’incontro con i giovani e gli anziani, durante il quale Francesco pronuncerà un discorso. Alle 18 il trasferimento all’aeroporto di Iqaluit, dove alle 18.15 si svolgerà la cerimonia di congedo, con un breve incontro con il governatore generale. La partenza per Roma Fiumicino è prevista alle 18.45, l’arrivo alle 7.50 del 30 luglio, dopo sette ore di volo e sei di fuso orario.

21 luglio 2022