L’impegno dei Salesiani per i terremotati di Turchia e Siria

Più di 300 le persone accolte e aiutate ad Aleppo. «È un periodo particolarmente freddo e l’inverno è rigido. La popolazione sta vivendo davvero un momento difficile»

«In queste ore il nostro cuore, i nostri pensieri e le nostre preghiere, insieme a tutti quelli di tanti confratelli, amici e giovani, sono rivolti alla Siria ed alla Turchia: in modo particolare alle case salesiane di Aleppo, Kafrun e Damasco, ai tanti confratelli, ai giovani e a tutte le persone che frequentano le nostre opere in quelle zone martoriate dal terremoto». I Salesiani in Italia esprimono la solidarietà popolazioni colpite dal sisma di lunedì 6 febbraio, accanto alle quali la famiglia religiosa è presente da tempo. «Fin dalle prime ore – ricordano infatti i religiosi italiani in una nota – alcune famiglie hanno lasciato le loro case e si sono rifugiate presso la casa salesiana che si trova al centro di Aleppo, città che maggiormente è stata colpita dal sisma. Qui sono state accolte numerose persone che hanno ricevuto una prima assistenza con vestiti, cibo, beni di prima necessità e conforto».

In particolare, parla di «situazione drammatica» don Pier Jabloyan, delegato per la comunicazione sociale del Mor-Ispettoria Salesiana del Medioriente. «Noi salesiani – riferisce – abbiamo aperto le nostre porte. Abbiamo prontamente accolto tutti coloro che ne hanno bisogno. Sono già più di 300 le persone accolte e aiutate dai Salesiani, dai collaboratori e da tutta la famiglia salesiana di Aleppo. Stiamo cercando di fare il possibile, nonostante le sfide e le difficoltà. Questo, in Siria, è un periodo particolarmente freddo – aggiunge – e l’inverno è rigido. Nevica, manca la corrente e mancano i combustibili. La popolazione sta vivendo davvero un momento difficile».

All’agenzia salesiana Ans don Jabloyan traccia il bilancio della situazione ad Aleppo, dove «il terremoto è durato tantissimo, quasi un minuto» e dove si sono avute le conseguenze più gravi in Siria. «Abbiamo appreso che centinaia di palazzi sono crollati e che il numero dei morti continua costantemente ad aumentare. La popolazione è disperata e terrorizzata all’idea che si possano verificare nuove, forti scosse di assestamento. In tanti, poi, hanno dovuto lasciare le proprie abitazioni, rese insicure dalle crepe e dai pesanti danneggiamenti provocati dal sisma. Nella città ci sono centinaia di persone che non sanno dove andare e non hanno un posto dove dormire». Quindi aggiunge: «Speriamo che il Signore, con l’aiuto di tanta gente di buona volontà, possa sollevare il peso di tanta distruzione e tanta povertà che ormai è in Siria da anni».

Da Kafroun, vicino a Homs e al confine libanese, parla anche don Alejandro León, superiore dell’Ispettoria salesiana del Medio Oriente. «Le nostre opere ad Aleppo hanno subito lievi danni, crepe e alcuni vetri rotti, ma sia i Salesiani, sia le persone che assistiamo nelle vicinanze stanno bene, nonostante la scossa». Quando è stato avvertito il sisma, «alcune famiglie si sono rifugiate nella nostra casa di Aleppo – prosegue -. Sono arrivati con solo i vestiti che avevano addosso e noi abbiamo fornito loro abiti caldi e cibo. Le loro case non sono in buone condizioni a causa della guerra e con noi si sentono più sicuri». Per l’immediato futuro, «non sappiamo ancora come ci organizzeremo, ma tra il freddo, la neve e la situazione di molti edifici dopo quasi 12 anni di guerra, la popolazione ha bisogno di aiuto urgente. Sappiamo che ci sono molti morti e che molti edifici sono crollati, quindi nei limiti delle nostre possibilità offriremo riparo, accompagnamento e aiuti di emergenza – assicura -, con tutti i beni di prima necessità che possiamo offrire in questi primi momenti».

Anche l’animazione missionaria delle Ispettorie Salesiane d’Italia ha offerto il suo aiuto ai Salesiani di Siria e Turchia e alle famiglie colpite dal terremoto attraverso diverse iniziative promosse dalle singole Ispettorie – nei canali ufficiali di ciascuna è possibile rintracciare le modalità con cui contribuire e le specifiche finalità -, oltre che con la raccolta fondi con trasferimento e bonifico bancario sul conto corrente intestato a Direzione Generale Opere Don Bosco, via Marsala 42 00185 Roma, Banca Popolare di Sondrio, Agenzia n. 2 – via Gherardi Silvestro 45 00146 Roma, Iban: IT54O0569603202000004655X77; BIC/SWIFT: POSOIT22; Causale: Emergenza Terremoto Siria.

9 febbraio 2023

9 febbraio 2023