L’illusione dell’azzardo, debiti e isolamento

L’abuso dei prodotti del settore rappresenta una vera e propria malattia, con gravi conseguenze anche a livello familiare e sociale. Nella fragilità l’origine della dipendenza

Tra le persone che chiedono aiuto alla Fondazione Salus Populi Romani per cercare di superare problematiche legate al sovraindebitamento, sempre più frequentemente viene riscontrata tra le cause all’origine del problema la dipendenza dai prodotti dell’azzardo: scommesse, gratta e vinci, slot machine, lotto, gioco online,….

Per molte di queste situazioni riusciamo a dare una ricostruzione sufficientemente dettagliata della relazione tra la dipendenza e l’indebitamento, grazie alla collaborazione dell’interessato nel fornire tutte le informazioni utili. Queste storie ben documentate rappresentano, ad oggi, circa il 10% dei casi totali ascoltati ogni anno. La nostra sensazione, tuttavia, è che la percentuale possa salire anche oltre il 20%, se consideriamo anche le persone che non vogliono dichiarare le cause del loro indebitamento oppure non sanno dare ragioni plausibili dei prelevamenti di denaro contante – ripetuti e ravvicinati per molti giorni che molto spesso sono indici di una dipendenza – e per tali ragioni ritirano la loro richiesta o non si presentano ai colloqui successivi.

Come ampiamente documentato anche nella letteratura specifica, l’abuso dei prodotti dell’azzardo rappresenta una vera e propria malattia denominata “Disturbo da gioco d’azzardo” (Dga). Non possiamo più semplicisticamente parlare di “ludopatia”, termine non più in uso tra gli specialisti poiché richiama l’aspetto ludico che, superati i livelli di attenzione, non ha più davvero l’aspetto innocente di un gioco.

scommesse online calcio, gioco d'azzardo, ludopatia, azzardoLe conseguenze di tale disturbo sono essenzialmente di due tipi: l’accumulo di debiti e l’isolamento sociale. Conseguenze che non vedono coinvolto unicamente il singolo portatore di una evidente alterazione del comportamento, ma molto spesso è l’intero nucleo familiare a soffrire le pessime ricadute dell’attività del dipendente dall’azzardo. Anche le persone più vicine (amici, parenti e colleghi) vengono spesso tratte in inganno dal “giocatore” che possiede una specifica abilità nel mentire e nel sedurre colui o colei dal quale farsi prestare i soldi. Il dipendente dall’azzardo cerca disperatamente denaro, ovunque possa trarne…nella certezza, tutta sua, che l’alea gli sarà favorevole potendo così sistemare tutto, restituendo a tutti! È anche questa una tipica distorsione cognitiva “intrecciata” alla dipendenza!

L’indebitamento ha caratteri molto vari: può essere unicamente di tipo formale, cioè con istituti di credito o altri intermediari finanziari, ma più genericamente è di tipo misto, ovvero comprendente debiti contratti anche con amici, colleghi, parenti, datore di lavoro e talvolta “usurai”, questi ultimi anche sotto forma di coloro che ricaricano le carte per il consumo dei prodotti online o delle slot-machine (una linea di credito per il gioco!).

ludopatia, gioco d'azzardo, slot machineMa cosa spinge le persone verso il gioco? Sino al punto da non rendersi conto dell’indebitamento e del rischio grave che corrono e fanno correre alle famiglie? Dall’esperienza ci sembra di riscontrare quanto già esposto in tanta letteratura sul tema: la dipendenza dal gioco d’azzardo ha sempre un’origine nella fragilità. Per quanto riguarda i casi che abbiamo visto, in quasi tutti riscontriamo un evento critico dal quale ha iniziato a manifestarsi la dipendenza: un trauma derivante da una malattia improvvisa; l’abbandono da parte del coniuge; un lutto; ma anche, il pensionamento; in molti casi, la riduzione del reddito con la relativa ansietà di non riuscire con il proprio reddito a fare fronte alle necessità familiari e alla prospettiva di dover ridurre drasticamente abitudini e aspettative di benessere per ciascun componente il nucleo familiare.

Sono cause esterne che si infrangono su fragilità psicologiche, sociali, relazionali ed economiche; stress che giungono a seguito dell’accumularsi o dell’acutizzarsi di fatiche, disagi, frustrazioni su personalità complesse, molto spesso in bilico, che trovano nell’azzardo un subdolo elemento di rifugio, di fuga, di speranza distorta, che annebbia le capacità percettive generando nella concretezza altro disagio e malessere.

L’azzardo è l’illusione di un benessere che tradisce sempre, generando un’alterazione della realtà e, nella pratica, un’accentuazione della vulnerabilità. L’illusione di una emancipazione possibile da affidare all’alea, alla sorte, alla vincita milionaria possibile percepita in alcuni casi come l’unico “ascensore sociale” agibile, o come una scorciatoia dai vincoli del presente è, in realtà, la via che consuma irreversibilmente le ultime risorse disponibili, limita ogni spiraglio di liberazione autentica trascinando l’intero nucleo familiari nelle sabbie mobili del disagio economico e del fallimento per debiti.

ludopatia, gioco d'azzardo, slot machineDa una recente ricerca svolta nella regione Lazio, le installazioni dei dispositivi di gioco (sale, bar, centri riservati, …)  hanno una maggiore concentrazione nelle zone a più alta deprivazione socio-economica. È difficile dirlo, ma laddove la vita soffre, l’azzardo investe. Non si può parlare quindi in modo semplicistico di conseguenze dell’azzardo come semplici ricadute, effetti collaterali sostenibili e tollerabili come molte attività umane – dalla guida degli autoveicoli, all’uso dei farmaci -, perché siamo in questo caso in presenza di un’azione che si trova a suo agio tra le debolezze presenti nel tessuto sociale e ne attrae i soggetti già più fragili, rendendoli ancora più fragili e vulnerabili, privandoli dei loro mezzi di sviluppo, di sussistenza autonoma e di emancipazione. Queste persone sembrano rappresentare una parte importante nella domanda dei prodotti dell’azzardo, tanto da chiedersi se non sia a loro rivolto, più o meno consapevolmente, il marketing dei prodotti stessi.

La Fondazione si occupa delle persone affette da disturbo di gioco d’azzardo che vogliano uscirne, rispondendo con una presa in carico complessiva che consideri la fragilità personale, psicologica, sociale e relazionale, oltre quella economica ed affronti il rischio finanziario, cercando di fronteggiare tutte le dimensioni della problematica attraverso un’attività contemporanea fatta di terapia cognitivo-comportamentale, amministrazione controllata e gestione del rischio riguardo le posizioni debitorie.

25 giugno 2024