Libera: a Roma «si continua a sparare»

L’associazione interviene sui recenti casi di violenza e omicidi. «Preoccupa il connubio armi – droga». Nella Capitale la Giornata della memoria delle vittime delle mafie

Prima l’uccisione di un 14enne a Monte Compatri, poi l’omicidio di Corviale e infine la gambizzazione di un altro ragazzo, uno studente di 17 anni, ad Anzio. Libera denuncia «sconcerto e inquietudine» per i recenti casi di violenza e omicidi avvenuti nel territorio di Roma e provincia nel giro di pochi giorni. «Benché le vicende siano diverse – riflettono in una nota – hanno alcuni elementi in comune: la disponibilità di armi per la criminalità, sia essa di piccolo calibro o organizzata in clan, e le sacche di violenza che caratterizzano alcune periferie, spesso collegate allo spaccio di droga».

Questi e altri casi di cronaca, come la lunga serie di omicidi di inizio 2023, «ci raccontano che in certe zone di Roma il connubio armi+droga è devastante e pervasivo, e a diversi livelli di incidenza con il denaro si vende la vita e si compra la morte. Inoltre – proseguono dall’associazione -, nelle retrovie delle città si sono accumulati giacimenti di violenza che trovano sbocco con strumenti e modalità diversi. Una parte dei giovani delle nostre periferie pensa che i soldi, il potere e il rispetto si possano raggiungere solo incutendo paura». Proprio per questo, è necessario, nell’analisi offerta da Libera, «un forte recupero del senso di corresponsabilità collettiva».

Soprattutto, è necessario «che qualcuno abbia il coraggio di spezzare queste spirali perverse, ricominciando a parlare di rispetto, di cultura come strumenti di emancipazione sociale e di crescita». Di qui  la scelta della Capitale come sede principale della XXIX Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie, in programma il prossimo 21 marzo, «per rinforzare e riattivare tutti gli anticorpi sociali e culturali di cui questo territorio è certamente capace».

Libera ha scelto Roma come appuntamento nazionale «per stare vicino a chi – nel Lazio, come in altre Regioni – non si rassegna alla violenza mafiosa, alla corruzione e agli abusi di potere – spiegano dall’associazione -. Per valorizzare l’opera di tante realtà, laiche e cattoliche, istituzionali e associative, impegnate per il bene comune, per la dignità e la libertà delle persone».

18 gennaio 2024