Lettera ai maturandi/2: il tempo del ripasso

Nell’ultima settimana prima degli scritti, l’invito è a gestire bene le forze programmando il lavoro. Obiettivo: mettere a fuoco le informazioni essenziali

Eccoci qui di nuovo. È l’ultima settimana, quella che precede l’esame di Stato. Se la volta scorsa abbiamo provato a dire qualcosa sul giusto approccio, su come l’ansia sia l’ospite ingrato di cui sbarazzarci il prima possibile; oggi ti indicherei, nella semplicità e nell’ovvio limite di queste poche righe, qualche consiglio utile di ordine più pratico.

Anzitutto, con il buon senso di sapere bene gestire le forze, questa settimana resta per te un tempo di studio, o meglio di ripasso. Ciò significa che dovrai programmare due sessioni di lavoro al giorno, almeno fino a sabato e io ti direi di non più di cinque/sei ore al giorno, ovvero due/tre ore la mattina, due/tre ore il pomeriggio. Ma bada bene, deve essere un tempo fruttuoso, quindi: svegliati presto, al massimo alle 7 e 30 per essere sui libri alle 9 dopo una bella colazione; stanza tutta tua o se non è possibile vai in biblioteca, il telefono assolutamente in un altro luogo da quello dello studio o spento nello zaino mentre lavori. Una pausa merenda nel mezzo. Lo stesso nel pomeriggio, inizia massimo alle 15.30 per finire il tutto alle 18, quando andrai, tassativamente, a prendere un po’ d’aria, bici, percorso verde, o in centro per un gelato, tutti i giorni. Se fai il conto, da qui a sabato, avrai davvero tante ore a disposizione. E come gestirle? Semplice.

Dovresti avere il documento del 15 maggio del tuo consiglio di classe, all’interno del quale ci sono anche tutti i programmi svolti delle materie d’esame. Ecco, ogni giorno, per sei giorni prenderai una materia e, matita o evidenziatore alla mano, inizierai a scorrere gli argomenti immaginandoti di dovere dire qualcosa su ognuno di essi. Attenzione, non qualsiasi cosa nell’estremo dettaglio, non potrai ricordare tutto, ma le informazioni essenziali sì, e se ricordi barrerai a matita o evidenziatore, se non ricordi o hai qualche vuoto, a quel punto ti fermerai, recupererai gli appunti dell’anno, se serve il libro di testo e cercherai di mettere a posto quello che ti manca.

Ti ho detto di mettere a fuoco le informazioni essenziali perché, questo te l’avranno certo detto i tuoi insegnanti, l’esame non dovrebbe puntare a scovare tutte le conoscenze minute che hai. Certo, per fare un esempio, che cosa sia successo l’8 settembre del 1943 devi saperlo, determinate nozioni devono esserci, ma ciò che conta, in quel caso, è sì avere in mente bene cosa successe in Italia da quell’8 settembre al 25 aprile del 1945 ma soprattutto, questo è importante, saperlo pensare anche da un punto di vista interdisciplinare, ovvero e in quel caso, come l’8 settembre ‘43 poi abbia segnato anche la storia letteraria o sia l’ennesimo esempio di quel protagonismo dei popoli di cui tanto avrai parlato in storia, filosofia, arte, ma anche un tema assai attuale se tutt’ora si discute di fascismo e antifascismo.

Questo tipo di ripasso, o meglio questo esercizio, avrà due funzioni essenziali. La prima sarà quella di portati alla prima prova avendo rinfrescato tutto quello che hai studiato durante l’anno, e questo è molto importante perché – te lo dirò meglio la prossima settimana – la prima prova è forse quella che si carica del peso emotivo maggiore. Ma inoltre, servirà a fare il grosso anche per la preparazione della prova orale che, come ben sai, parte dall’analisi di uno spunto preparato dalla commissione e sul quale dovrai sapere imbastire un discorso non nozionistico, ma critico, che sappia tenere insieme le tue conoscenze, le tue esperienze, il tuo punto di vista sul mondo: questo sarà essenziale anche per quanto riguarda i tuoi percorsi di educazione civica, così come quando presenterai i tuoi Pcto.

Quindi, ricapitolando, questa settimana dovrai essere metodico, metodica nei tempi e costante nello studio, ma proprio ciò ti aiuterà a non affaticarti troppo e non girare a vuoto tra chat ansiose e ansiogene con i tuoi compagni e le tue compagne, ovvero a non finire in balia di quell’ansia di cui abbiamo detto. Questo è il tuo ultimo miglio: un numero giusto di ore di ripasso ma bene organizzate, senza distrazioni, una specie di volo su tutto quanto hai fatto durante l’anno con qualche puntatina nel caso dovessi recuperare qualcosa e a fine giornata aria aperta, passeggiare, un bel gelato, il calcio no, che non so che squadra tu tifi ma le coppe europee sono tutte andate sicuramente molto peggio di come invece andrà il tuo esame. Coraggio, manca davvero poco!

14 giugno 2023