Leonardo e la scienza, alle Scuderie del Quirinale

Una mostra in dieci sezioni, con l’obiettivo di superare la visione romantica del genio isolato per esplorarne relazioni e connessioni interculturali con i contemporanei

Alle scuderie del Quirinale la mostra “Leonardo da Vinci, la scienza prima della scienza” si pone l’obiettivo di andare oltre la comune visione romantica di Leonardo genio isolato, per osservarne invece relazioni e connessioni culturali con i suoi contemporanei, in un tempo in cui arte e tecnica, ingegneria, architettura e filosofia si compenetravano. Sulla base di un’osservazione del contesto storico rinascimentale, ne viene ricostruita la figura – dalla formazione toscana al soggiorno milanese, fino al periodo romano -, curandone gli aspetti innovativi tecnologici e il senso della sua eredità. Parallelamente alla presentazione di Leonardo sinonimo di un’Europa rinascimentale, che si apre alla modernità, se ne approfondisce  il modus operandi fondato su indagini scientifiche, che non conoscono precedenti: «Le mie cose sono più da esser tratte dalla sperienza, che d’altrui parole», scriveva Leonardo. L’osservazione della natura e lo studio degli strumenti per indagarla sono stati, e lo sono ancora oggi nell’accostarsi a essi,  fonte di meraviglia.

Dieci le sezioni di cui si compone la mostra, che illustrano «l’animo suo mai satisfatto» e il suo ingegno sempre proteso a «fabricar cose nuove», ispirandosi e inserendosi a pieno titolo nelle dibattute tematiche del tempo. Ecco allora scorrere davanti agli occhi dell’osservatore studi di macchine per i cantieri di costruzioni, per la guerra, il volo e le scenografie delle feste, come quella ideata in occasione delle nozze di Gian Galeazzo Sforza con Isabella d’Aragona. E poi la rilevanza del disegno scientifico come strumento d’indagine, anche anatomica che rivela peraltro connessioni con la meccanica,e l’invenzione e lo studio della prospettiva, grazie anche al contributo del matematico Luca Pacioli, di cui è in mostra un ritratto e uno dei due manoscritti del saggio “Della Divina proporzione”, realizzato per il duca Ludovico il Moro, arricchito dalla raffigurazione di 60 solidi basati su disegni preparatori eseguiti dall’amico Leonardo. Del resto gli studi sulla prospettiva sono alla base della riflessione rinascimentale sulla pianta ideale delle chiese (preferita quella circolare per meglio rappresentare la volta celeste), che necessitava anche di contributi teologici e liturgici,  e sulla città ideale. All’immagine di Milano a pianta circolare Leonardo, ad esempio, preferisce una città efficiente più che rispondente a un ideale di metafisica bellezza.

Ancora, è osservabile lo studio delle vie d’acqua e l’ingegno del fare anche con proposte per diversi settori lavorativi, come quello tessile. Studi legati alle eccellenze della Milano sforzesca. Inoltre il confronto con la tradizione classica (sono gli anni del ritrovamento sul Colle Oppio del Laooconte, oggi presso i Musei Vaticani) è imprescindibile e passa anche attraverso gli studi sull’uomo di Vitruvio, ispiratore del “Trattato di architettura” di Francesco di Giorgio Martini, in cui le proporzioni tra gli edifici sono comparate a quelle del corpo umano. L’esemplare in mostra è corredato da note manoscritte di Leonardo ed è l’unico proveniente dalla sua biblioteca, composta da oltre 150 volumi, purtroppo dispersa.

Tra oltre 200 opere tra manufatti, modelli storici, pregevoli codici, portelli originali della chiusa di San Marco del naviglio di Milano e molto altro, si potranno ammirare 10 disegni originali del Codice atlantico custodito nella Biblioteca Ambrosiana. Codice la cui storia è interessantissima perché gli eredi se ne disinteressarono: i disegni autografi, tra alterne fortune, furono tagliati e incollati (anticipati quelli considerati più belli) su fogli di grande formato, usati per confezionare gli atlanti. Tra i beni sequestrati da Napoleone, grazie ad Antonio Canova fece ritorno a Milano. Codice che ne alimenta il mito.

Leonardo da Vinci, la scienza prima della scienza c/o Scuderie del Quirinale fino al 30/06/19. Curatore: C. Giorgione. Orari: da domenica a giovedì dalle 10 alle 20; venerdì e sabato dalle 10 alle 22.30. Biglietti (inclusa l’audioguida): intero 15 euro; ridotto 13 euro, acquistabile anche tramite 18App e Carta del docente. Per le promozioni speciali, gruppi e scuole: tel. 02.92897722.

12 aprile 2019