Legge di Stabilità, arriva la misura contro la povertà

Il premier Matteo Renzi alla Camera: «Maturo il tempo». No al reddito di cittadinanza». Per la prima volta un provvedimento contro il disagio dei piccoli

Il premier Matteo Renzi al question time: «È maturo il tempo. Ma non un reddito di cittadinanza». Per la prima volta un provvedimento contro il disagio dei piccoli

«È maturo il tempo per una misura sulla povertà. Ma non un reddito di cittadinanza. In legge di stabilità, per la prima volta, introduciamo una misura contro la povertà e in particolar modo contro la povertà infantile. Spero che potremo lavorare insieme». Matteo Renzi risponde così, durante il question time della Camera, ad un’interrogazione del Movimento 5 Stelle che ricordando i dati sulla povertà assoluta e relativa in italia rilanciava la proposta sull’istituzione di un reddito di cittadinanza.

Renzi conferma che non è quello l’impianto al quale il governo sta lavorando: no dunque a un reddito di cittadinanza che riguardi tutti i cittadini. «Però nella sostanza condivido la questione e credo sia maturo il tempo l’introduzione di una misura contro la povertà» nel nostro Paese, dice il premier. Per questo, arriva la rassicurazione che c’è l’impegno a introdurre, «nella prossima Legge di Stabilità una misura contro la povertà e in particolare contro la povertà infantile». Non è una sorpresa, perché al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali lavorano da tempo, sotto pressione dell’Alleanza contro la povertà, a una misura contro la povertà, e già Poletti in passato aveva rimarcato che la priorità era quella di intervenire a favore delle famiglie con bambini in situazione di povertà. Renzi ha peraltro sottolineato che la principale misura per battere la povertà «è creare lavoro» e che far ripartire la crescita significherebbe combattere la povertà. «Prima ancora che con sussidi e interventi, in Italia la povertà si combatte tornando alla crescita, perchè con il segno più sugli occupati gioco forza la povertà diminuirà. Per chi rimarrà in povertà, un primo elemento significativo arriverà nella Legge di Stabilità».

Secondo alcune fonti, in realtà tra ministero del Lavoro e governo si starebbe lavorando per un’estensione del Sia, il Sostegno per l’inclusione attiva (già sperimentazione della nuova social card) e all’avvio di una “micromisura” un po’ più strutturale che potrebbe riguardare proprio la povertà infantile. Tuttavia, alle ipotesi in campo e alle dichiarazioni di Renzi, l’Alleanza contro la povertà replica sostenendo la propria proposta contro la povertà e dicendosi contraria a interventi che privilegino determinate categorie, come tra l’altro accade già oggi nel caso della vecchia social card (destinata ad anziani e bambini con meno di 3 anni) e con le sperimentazioni in corso.

«La nostra proposta – spiegano dall’Alleanza contro la povertà – è di richiedere un intervento che sia rivolto nel tempo a tutte le famiglie e le persone in condizione di povertà». Come punto di arrivo, spiega l’Alleanza, deve esserci «una misura rivolta a chiunque sia in povertà assoluta. Il reddito di inclusione sociale prevede di non distinguere tra categorie, ma di considerare tutti i poveri allo stesso modo, siano essi minori, con disabilità o disoccupati di lungo periodo». In un percorso di introduzione graduale, dettato dalla penuria di risorse, quindi, il criterio dovrebbe essere un altro. «Se consideriamo tutti i poveri allo stesso modo – spiega l’Alleanza -, allora l’unico criterio è partire dai più poveri tra i poveri».

1° ottobre 2015