L’eccidio nazista di Boves nel libro di Chiara Genisio

Il sacrificio di don Giuseppe Bernardi e don Mario Ghibaudo, uccisi per rappresaglia con altre 30 persone nel settembre ’43. La figura di Ignazio Vian

Il sacrificio di don Giuseppe Bernardi e don Mario Ghibaudo, uccisi per rappresaglia dai soldati tedeschi insieme ad altre 30 persone nel settembre 1943. La figura di Ignazio Vian

Una raffica di mitra ferma la mano di don Mario Ghibaudo mentre sta benedicendo un uomo in fin di vita. Il giovane sacerdote ha ventitré anni. Questa immagine dà il senso del volume scritto con grande cura dalla giornalista Chiara Genisio nel libro “Martiri per amore. L’eccidio nazista di Boves” (Paoline). Racconta la storia di due sacerdoti, don Giuseppe Bernardi e il suo vice, don Mario Ghibaudo, che nei loro ultimi momenti di vita pensano a benedire e assolvere. Di fronte alla morte il primo pensiero è dare il perdono, mentre intorno ci sono urla, dolore e un odore acre che avvolge le case date alle fiamme.

È il 19 settembre del 1943. I soldati tedeschi per rappresaglia verso le azioni dei gruppi partigiani incendiano Boves, un paese vicino Cuneo, e uccidono a sangue freddo 32 persone. Sono soprattutto donne, anziani e bambini. Del corpo di don Giuseppe rimane il tronco e la testa. Viene riconosciuto per gli oggetti: il suo orologio, i resti del rosario, la protesi ai denti. Don Giuseppe Bernardi aveva tentato di salvare il paese dalla furia dei tedeschi portando avanti una trattativa per liberare due soldati tedeschi catturati dai partigiani e per riavere il corpo di un militare ucciso durante uno scontro. Nonostante il successo della mediazione i soldati guidati dal maggiore delle Waffen SS Joachim Peiper distruggono il paese.

«Questa storia è stata salvata dall’oblio – dice don Angelo Romano, rettore della Basilica di San Bartolomeo all’Isola Tiberina, dove il libro è stato presentato -. È la testimonianza di due sacerdoti fedeli al gregge che cercano di rispondere all’odio con la preghiera. La forza dei due sacerdoti è nella loro fede e amore. Neanche la morte li trattiene dal donare Cristo come ultimo conforto». Infatti don Giuseppe Bernardi tra i suoi ultimi gesti fa quello di chinarsi a pregare sul corpo del soldato tedesco morto in uno scontro con i partigiani. «Il sangue dei martiri non invoca vendetta ma riconciliazione», sottolinea don Bruno Mondino, attuale parroco di Boves, citando le parole di Benedetto XVI. «Don Giuseppe e don Mario – continua – sono portatori di un’apertura nuova. Non solo. Nel portare avanti la trattativa per la liberazione dei soldati tedeschi con don Giuseppe c’è anche un imprenditore, Antonio Vassallo. Due uomini diversi che si trovano a lavorare per lo stesso bene comune. Il loro esempio è di grande attualità».

«Ho raccontato una storia di speranza – dice l’autrice, Chiara Genesio -. E la forza della loro testimonianza continua attraverso la Scuola di Pace». A Boves, infatti, ha sede la prima scuola con questa finalità per dare un segno di fecondità dopo la tragedia che l’ha colpita. Non solo, nel 2014, membri di Boves e di Schondorf, il paese della Baviera dove è sepolto Peiper, si sono incontrati, proprio per costruire un ponte lì dove c’è una grande ferita. Sullo sfondo di questa vicenda la figura di Ignazio Vian, ex ufficiale, a capo di una formazione partigiana, che si rifugia sulle montagne che sovrastano Boves. Dopo essere stato catturato, Vian viene torturato per rivelare i nomi e luoghi della Resistenza, ma non cede. Dopo settimane di torture, si svena nel carcere. Viene curato e poi impiccato a Torino il 22 luglio 1944. È medaglia d’oro al valore militare. Ignazio Vian è fratello del padre di Giovanni Maria Vian, direttore de L’Osservatore Romano. «Ogni 22 luglio mio padre era come se rivivesse quella tragedia», racconta Giovanni Maria Vian, che alla presentazione del volume porta la sua testimonianza. «Prima di morire, mio zio Ignazio, ha inciso su due pani i nomi dei fratelli e di mia nonna, sua madre. Mio padre ha raccolto le sue memorie. E per noi è sempre stato un esempio».

20 novembre 2015