Le Sentinelle della carità con gli anziani in periferia

Al via le feste dei quartieri organizzate da Caritas diocesana per promuovere il progetto “Quartieri solidali”. Il 28 maggio appuntamento a Colli Aniene

Al via le feste dei quartieri organizzate da Caritas diocesana per promuovere il progetto “Quartieri solidali”. Il 28 maggio appuntamento a Colli Aniene 

Iniziano domani, 28 maggio, nelle strade del quartiere Colli Aniene, le feste organizzate dalla Caritas diocesana nell’ambito di Quartieri solidali. Si tratta di festeggiare insieme un’iniziativa, giunta alla sua tera annualità, grazie alla quale si assicurano agli anziani attività di assistenza domiciliare leggera, teleassistenza, telesoccorso e lavoro di rete con le parrocchie e i servizi municipali. Lo slogan di quest’anno: “Sentinelle della carità… in quartieri solidali”.

Sabato alle 17, quindi, il primo
appuntamento con la festa nell’Area parcheggio tra via Ettore Franceschini e via Francesco Zanardi. In programma spettacoli teatrali, esibizioni musicali, giochi per i più piccoli e la proiezione del documentario “Testimonianze di quartiere” realizzato dalla comunità parrocchiale. I successivi incontri si svolgeranno il 18 giugno, alle ore 16, presso la Parrocchia di Sant’Ugo, in collaborazione con le parrocchie di San Frumenzio, Santa Felicita e figli martiri, Santa Maria della Speranza, Santa Maria Assunta al Tufello, Santissimo Redentore a Val Melaina; e il 17 settembre, a Largo Agosta, con la Parrocchia SS. Sacramento a Tor de’ Schiavi.

Il progetto è promosso dalla Caritas –
con il contributo dei fondi 8Xmille della Conferenza episcopale italiana –  per coinvolgere le comunità parrocchiali all’incontro con gli anziani fragili attraverso lo sviluppo di comunità. “Quartieri Solidali” si propone di cambiare punto di osservazione, cioè considerare l’anziano non solo come destinatario di servizi ed interventi, ma come soggetto portatore di esperienza, competenze, capacità pratiche e teoriche, quindi come risorsa per se stesso e per la comunità. Si intende inoltre favorire la partecipazione dell’anziano alla vita sociale esterna alla propria famiglia. In tal senso il quartiere vuole essere inteso non come luogo di problemi e criticità ma come contesto utile, in grado di recuperare e creare risorse umane. Un quartiere come “villaggio” e non come aggregato di individui anonimi ed indifferenti.

L’iniziativa, avviata nel 2014, si
è sviluppata attraverso tre filoni di attività. Sensibilizzazione: incontri sulla situazione sociale che gli anziani vivono, evidenziando i loro bisogni e necessità attuali, ma anche il loro possibile ruolo di risorsa. Formazione: percorsi che hanno permesso di accompagnare i volontari delle comunità parrocchiali verso la preparazione e l’organizzazione di azioni rivolte agli anziani fragili. Nelle parrocchie già coinvolte i volontari sono seguiti nei momenti di progettazione, di verifica e di valutazione. Progetto pilota: è stato costruito, attraverso la progettazione condivisa, individuando i possibili interventi a favore degli anziani fragili, partendo dalla propria realtà parrocchiale e territoriale.

Finora gli interventi avviati a
favore degli anziani fragili sono stati: sale di socializzazione e laboratori presso i locali parrocchiali, per rafforzare le conoscenze manuali, culturali e sociali; l’assistenza domiciliare leggera per “fare compagnia” all’anziano in difficoltà; la creazione di una rete di solidarietà di vicinato attraverso l’esperienza dei custodi solidali; la sensibilizzazione degli amministratori di condominio per segnalare casi di gravi difficoltà e solitudine.

 

27 maggio 2016