Le scuole materne e la sfida della responsabilità ambientale

Concluso il 44° Convegno di inizio anno della sezione romana Fism. Presentato il progetto “Grandi e piccini per amore del creato: spunti operativi”

Richiamare alla responsabilità per l’ambiente sia i più piccoli sia i loro insegnanti: questo il fine pedagogico che ha orientato i lavori del 44° Convegno di studio di inizio anno scolastico organizzato dalla sezione romana della Federazione italiana delle scuole materne (Fism), che ha avuto luogo il 6 e 7 settembre nella sede dell’Istituto Gesù Maria, a Corso Francia. «Il tema scelto, “Noi e il creato”, risponde a pieno al dibattito culturale attuale – ha spiegato Sergio Cicatelli, coordinatore scientifico del Centro studi scuola cattolica – e in particolare parlare di ecologia in termini ecclesiali significa ragionare sulla conseguenza delle proprie azioni rispetto al compito e all’impegno di custodire quel mondo di cui Dio ci ha fatto dono». Due i documenti che «ci hanno guidato offrendoci le coordinate culturali – ha continuato l’esperto -: l’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco e l’Agenda 2030 dell’Onu per lo sviluppo sostenibile». Entrambi del 2015, i testi «presentano molte convergenze sul tema ecologico, richiamando primariamente la responsabilità di ognuno, anche dei più piccoli»  mentre questo tema «manca nelle Indicazioni nazionali che orientano i programmi scolastici: seppure sviluppato sul piano delle competenze cognitive, non trova spazio rispetto alla dimensione etica ed è una lacuna da colmare».

Ad aprire i lavori, nella giornata di venerdì, l’intervento su “L’educazione alla responsabilità come elemento essenziale per una nuova cittadinanza ambientale” di monsignor Lorenzo Loppa, vescovo di Anagni, mentre al centro della seconda giornata di studi c’è stata la relazione su “Educazione e società” di Roberto Cipriani. Il docente di sociologia all’Università Roma Tre ha sottolineato, «come diceva il pedagogista Jean Piaget, che il ciclo della scuola dell’infanzia è fondamentale nella formazione di un individuo perché tutto si determina nei primi 5 anni di vita e cambiare in seguito, rispetto a questo impianto, è praticamente impossibile». Evidenziando dunque l’importanza di favorire certe conoscenze e competenze fin dai primi anni di vita, il sociologo ha ammonito le più di 300 insegnanti presenti «sul valore fondante del vostro ruolo in un momento davvero delicato del processo educativo», auspicando «una sempre maggiore e costante preparazione per fare fronte in modo adeguato ad un compito tanto strategico e significativo».

Anche Rossana Cuccurullo, coordinatrice provinciale Fism, ha posto l’attenzione sulla necessità di aggiornamento e formazione continui e in particolare ha sottolineato «l’importanza della attività propedeutica di progettazione», presentando con finalità e obiettivi di apprendimento specifici due progetti da sviluppare in classe per imparare a fare la raccolta differenziata e per scoprire di che cosa hanno bisogno le piante per vivere. Antonio Trani, presidente Fism Roma e vicesegretario nazionale, si è detto «soddisfatto per l’interesse riscosso dal convegno, che è un momento di stimolo non solo per le insegnanti ma anche per i coordinatori e i gestori delle scuole cattoliche di ispirazione cristiana di Roma» e per questo «dobbiamo lavorare in sinergia per favorire sempre più la disposizione alla partecipazione delle docenti ai diversi momenti formativi».

Nell’ambito del convegno è stato anche presentato il progetto “Grandi e piccini per amore del creato: spunti operativi”, promosso dalla Comunità Laudato si’ Roma 2 impegnata, come ha spiegato il referente Giustino Trincia, «a diffondere le idee e le pratiche contenute nell’enciclica del Papa per la cura della nostra casa comune». Nello specifico, la proposta di un concorso fotografico rivolto alle scuole di ogni ordine e grado con l’obiettivo di rendere visibili mediante una mostra le situazioni di degrado del proprio territorio, sensibilizzando così la collettività a intervenire.

9 settembre 2019