Le regole del Bambino Gesù per mangiare i funghi in tranquillità

Il Centro antiveleni dell’Ospedale pediatrico ha stilato un decalogo per grandi e piccini. Meglio non farli mangiare ai bambini in età prescolare, non raccoglierli sul ciglio della strada

Attenzione ai funghi, soprattutto in questa stagione (tra settembre e ottobre) in cui è possibile trovare nei boschi e sulle nostre tavole tutte le specie. L’allerta è lanciata dai medici dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù. Ma nessun allarmismo, ingerire il fungo “sbagliato” può essere rischioso sì, ma nella maggior parte delle intossicazioni si risolve senza danno o con sintomi irrilevanti. Sempre meglio, però, non raccogliere e mangiare funghi senza il controllo di commestibilità dell’Ispettorato Micologico della Asl, consumarne in quantità moderate ed evitare di proporli ai bambini di età prescolare.
L’incidenza delle intossicazioni da funghi nei bambini è minore rispetto agli adulti – spiegano i medici dell’Ospedale pediatrico -, ma sono proprio i piccoli a correre il pericolo maggiore: il loro organismo, infatti, è più sensibile a questo alimento e può venire danneggiato con maggiore facilità.

«Una buona parte di queste intossicazioni non è dovuta all’ingestione di funghi velenosi, ma ad un uso scorretto di questo alimento. Spesso, infatti, i funghi vengono mangiati senza un’adeguata cottura, in cattivo stato di conservazione, in fase troppo avanzata di maturazione o in eccessiva quantità» spiega Marco Marano, responsabile del Centro Antiveleni del Bambino Gesù. «Un fungo commestibile – prosegue – non deve assolutamente essere mangiato se sono presenti segni di decomposizione a causa di alcune proteine pericolose che si formano proprio durante la fase di maturazione/decomposizione».

 

12 settembre 2018